mercoledì, 8 Maggio 2024

Sarà Matera ad ospitare ‘Roots-in’, la 1^ Borsa del Turismo delle Origini

Nel mondo sono circa 80 milioni le persone che potrebbero voler ritrovare le loro origini italiane. Donne e uomini che spesso hanno solo sentito parlare della loro terra di origine e che vorrebbero vivere anche solo per qualche giorno in quei borghi da cui i loro antenati partirono in cerca di un futuro migliore. Questo tipo di turismo sarà al centro di ‘Roots-in’, la prima borsa internazionale del turismo delle origini che si terrà a Matera il 20 e il 21 novembre ed è stata presentata alla Stampa estera a Roma (www.roots-in.com). “E’ un turismo su cui puntiamo – dice Roberta Garibaldi, AD di Enit – e vi punteremo anche di più in vista dell’Anno delle radici che sarà nel 2024. Già 6 milioni di italiani tornano in Italia ogni anno per questo motivo per un totale di 60 milioni di pernottamenti per una spesa di oltre 4.2 miliardi. La spesa media è 74 euro perché spesso si dorme a casa dei parenti e si perde la componente alberghiera, la provenienza più forte è da tutto il Sudamerica (Argentina e Brasile in primis) ma anche Stati Uniti”.
“Siamo orgogliosi di ospitare per la prima volta questa borsa a Matera – spiega Antonio Nicoletti, DG di Apt Basilicata – ma vogliamo che partecipi tutta l’Italia. Personalmente preferisco parlare di turismo delle origini perché le origini sono qualcosa di generativo, quindi noi lavoriamo perché in Italia si creino opportunità dai legami relazionali, genealogici, emotivi del trasformare in positivo quello che in origine forse era stato doloroso”.
“Creeremo un vero passaporto delle radici che darà un riconoscimento a tutte queste persone – dice Marina Gabrieli, Coordinatore nazionale Progetto Pnrr Turismo delle Radici – e gli fornirà anche delle agevolazioni per il viaggio. Stiamo parlando di un bacino nel mondo di 80 milioni di potenziali turisti delle radici. Importantissimo è coinvolgere i territori che spesso non hanno una reale offerta turistica dedicata a questi viaggiatori: ad esempio hanno bisogno di documenti dell’anagrafe per ricostruire la loro storia. Ci stiamo impegnando per la creazione di una rete, nel 2023 promuoveremo quest’iniziative all’estero”.

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