Il 2012 è "l'annus horribilis del trasporto aereo". E anche Alitalia non riuscirà a salvarsi: quest'anno infatti sarà "quasi certamente peggiore" del 2011. Ma si può guardare al 2013 con un po' più di ottimismo, alzando l'obiettivo dal pareggio all'utile. Il neo amministratore delegato Andrea Ragnetti, insieme al presidente Roberto Colaninno, ha ribadito il concetto ai dipendenti nel corso della convention 'Alitalia Day 2012' ma ha anche illustrato l'avvio della 'fase due': sviluppo e ricavi attraverso un manifesto in 10 punti per trasformare Alitalia "da azienda solida a grande azienda".
La convention è stata l'occasione per i vertici dell'azienda per fare un bilancio dei primi tre anni di attività della nuova Alitalia e presentare gli obiettivi dei prossimi tre. Ragnetti, al comando da 100 giorni ("sono solo tre mesi – ha detto – ma pesano come tre anni"), ha ammesso che "non è facile essere ottimisti in questo periodo", il più difficile per l'azienda, ma che può anche essere una "svolta storica". Tutto il settore è infatti travolto da una serie di variabili che vanno dal prezzo del petrolio alla macroeconomia alle varie tasse e balzelli. E quindi il 2012 sarà per Alitalia certamente peggiore del 2011: già questo secondo trimestre è "terribile". Ma l'azienda "é sana e solida" e non ha bisogno di ricapitalizzazione, ha assicurato Ragnetti, spiegando che si può guardare con un po' più di ottimismo al 2013, per il quale Ragnetti annuncia un nuovo obiettivo: non il pareggio, ma l'utile che non si vede da 15-20 anni.
"Oggi si cambia, il nuovo periodo si chiama sviluppo", ha aggiunto Colaninno, che ha più volte elogiato il nuovo ad ("l'uomo giusto al momento giusto"), indicando gli obiettivi per i prossimi tre anni: portare i conti in positivo, triplicare i clienti, e soprattutto battere le low cost ("faremo venire un po' di acidità di stomaco" alle compagnie no frills").
Ragnetti, che ha anche annunciato la sfida al treno sulla Roma-Milano con un nuovo sistema tariffario (tariffe ridotte, più basse delle attuali e competitive con il treno) per riprendersi un po' di clienti. Sulla Roma-Milano però le misure di Alitalia si fermano qui, nonostante la richiesta dell'Antitrust di rimuovere il monopolio: noi non dobbiamo fare niente, chi deve fare qualcosa sono Fs e Ntv, mettendo più treni, ha detto Ragnetti, annunciando che dopo il ricorso al Tar l'azienda è pronta anche al Consiglio di Stato.
Nel futuro di Alitalia prima o poi arriverà anche un'alleanza, ma avverrà in una posizione di forza, ha assicurato Ragnetti. Secondo Colaninno il "naturale svolgimento delle cose" sarà l'alleanza con Air France-Klm, ma non sarà però una vendita speculativa.
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