Gli esuberi, la ristrutturazione del debito, la riorganizzazione delle rotte e il ‘caso' Malpensa. Sono queste le principali 'condizioni', poste da Etihad, sulle quali farà il punto il consiglio di amministrazione di Alitalia in programma oggi pomeriggio alle 15 a Roma.
Tutti temi noti da giorni. Almeno da quando la prima lettera della compagnia emiratina è arrivata sul tavolo dell'ad Gabriele Del Torchio, che sono poi stati ripresi dalla risposta partita da Roma (al momento senza contro-risposta da Abu Dhabi), ma che non hanno ancora trovato una soluzione in grado di portare ad un accordo. Anzi, che ancora oggi rischiano di dividere in modo definitivo le parti.
Proprio per questo l'opera di rassicurazione dell'ad (e il lavoro degli advisor Citi e JpMorgan) è continuata anche durante queste festività pasquali, in cui sono andati avanti i contatti telefonici fra Italia e Abu Dhabi.
Per quanto riguarda le rotte, Etihad avrebbe insistito per una riorganizzazione radicale, con un taglio per il medio raggio, un rafforzamento dell'intercontinentale e un forte impegno sulle infrastrutture necessarie per valorizzare Fiumicino.
Uno degli scogli più difficili da superare, stando alle voci, sarebbe invece quello dei debiti. La compagnia guidata da James Hogan insiste per un taglio di almeno 400 milioni di debiti verso le banche, su un miliardo circa in totale: Unicredit e IntesaSanpaolo non sarebbero però intenzionate a venire incontro alla richiesta, anche se perdere l'occasione di un rilancio della compagnia, e quindi del loro investimento, peserà non poco sulla loro posizione finale.