venerdì, 8 Novembre 2024

Alitalia: no grazie alla proposta di Ryanair

Ryanair apre ad Alitalia. Ma l'ex compagnia di bandiera risponde 'no grazie'. Il ceo della low cost irlandese, Micheal O'Leary, ha scritto una lettera e telefonato alla compagnia italiana offrendo una collaborazione su Fiumicino per servire le partenze a lungo raggio di Alitalia. Nello scalo romano, infatti, la low cost lancia dal 18 dicembre una nuova base, che opererà diversi voli giornalieri per le nuovi basi a Catania, Palermo e Lamezia e collegamenti per Bruxelles e Barcellona per un totale di 224 voli a settimana e una stima di 1,7 milioni di passeggeri l'anno.
Alitalia, da parte sua, ringrazia ma declina l'offerta, ricordando di avere già una propria strategia, un Piano Industriale e una flotta che consentono di alimentare i collegamenti internazionali e intercontinentali in partenza da Fiumicino. La compagnia fa inoltre notare che i prezzi annunciati dalla low cost sulle nuove tratte sono "in linea" con quelli di Alitalia, che però, in più, offre al cliente "un servizio completamente diverso e di maggior valore".
"Ryanair – afferma la compagnia in una nota – ha annunciato per queste nuove rotte prezzi a partire da 49 euro sola andata. Alitalia già oggi offre per questi stessi collegamenti prezzi a partire da 52 euro sola andata". Inoltre "in tutte le tariffe Alitalia sono sempre compresi: la possibilità di imbarcare gratuitamente un bagaglio in stiva, oltre al bagaglio a mano; snack e bevande a bordo; l'assegnazione del posto; il check-in in aeroporto (oltre al check-in via web o al mobile check-in) e l'opportunità di accumulare miglia con il programma dedicato MilleMiglia".
E, con un pizzico di polemica, Alitalia fa anche notare come "in tutti i Paesi avanzati, nei principali hub si evita la convivenza fra l'hub carrier e i vettori low cost". Su questo insorgono anche i sindacati, con la Filt Cgil che si scaglia contro la società di gestione dell'aeroporto di Fiumicino, Adr, perché si accorda con una compagnia che "opera in evasione totale delle leggi italiane e che continua a fruire di finanziamenti illeciti di danaro pubblico".  Ma Adr replica immediatamente: nessuna condizione di favore è stata applicata per Ryanair, dice, precisando inoltre che l'attivazione di voli sullo scalo avviene attraverso un processo normato da un regolamento europeo e coordinato in Italia da Assoclearance, per favorire l'apertura del mercato.  
Intanto stasera a mezzanotte scade il termine per aderire all'aumento di capitale. L'ultima comunicazione ufficiale parla di una cifra di 136 milioni, di cui 71 milioni dai soci (Intesa SanPaolo, Atlantia, Immsi e Maccagnani) e altri 65 milioni versati da Intesa SanPaolo e Unicredit a valere sul loro impegno di 100 milioni. A queste dovrebbe essersi aggiunta anche l'adesione di Pirelli (1,8%). La soglia fissata per considerare valida l'operazione è però di 240 milioni.     Sull'operazione trapela comunque un certo ottimismo. L'ad di Poste, Massimo Sarmi, ha confermato che l'azienda entrerà nel capitale di Alitalia solo se l'aumento riservato ai soci arriverà "ad almeno 225 milioni di euro".

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