Un grande partner internazionale, che sia disposto a comprare Alitalia tutta intera. E’ questo l’identikit dell’acquirente ideale cui guarda il Governo per la compagnia appena entrata in amministrazione straordinaria. Ed è con questo mandato che hanno iniziato a lavorare i tre commissari che già entro i prossimi 15 giorni apriranno la raccolta delle manifestazioni di interesse. E mentre l’esecutivo avverte di stare attenti ad usare altri soldi pubblici dei contribuenti, che nella compagnia hanno già versato 8 miliardi, da più parti si chiede un’azione di responsabilità nei confronti degli ex manager.
In primis la chiede il ministro dello sviluppo Carlo Calenda. Il ministro, da mesi critico sull’operato del management, è tornato a puntare il dito contro gli sbagli della passata gestione: “non vi è dubbio che l’idea di gestire da Abu Dhabi la compagnia sia stato un gravissimo errore”, ha detto Calenda, pur riconoscendo agli investitori di Etihad di “aver messo dei soldi, di averci creduto e di essere stati disponibili a metterne altri”. Calenda ha riconosciuto che Alitalia ora “ha i costi di Lufthansa e i ricavi di una Ryanair, una low cost”.
Critico anche il ministro dei trasporti Graziano Delrio, da sempre scettico sul fatto che il problema fossero le low cost o la mancanza di alcuni piani per il turismo specifici: “ci sembrava francamente che qualcuno stesse trovando delle scuse”, ha detto il ministro, che gli sbagli li vede piuttosto nella strategia aziendale, che non ha investito di più sul lungo raggio.