venerdì, 3 Maggio 2024

Alitalia, Ragnetti nuovo ad e Sabelli scrive lettera d’addio

L’assemblea dei soci ha confermato Colaninno presidente

A tre anni dal decollo della nuova Alitalia, finisce l'era di Rocco Sabelli, che passa il testimone di amministratore delegato ad Andrea Ragnetti, per la fase di crescita ed espansione della compagnia. L'assemblea dei soci, convocata per approvare i conti 2011 e rinnovare cda e comitato esecutivo scaduti, ha nominato i 19 consiglieri di amministrazione, confermando presidente Roberto Colaninno. Il nuovo board ha nominato anche vice presidenti Elio Catania e Salvatore Mancuso. A Colaninno, oltre ai rapporti istituzionali e alle relazioni esterne attribuite per statuto, vanno le deleghe alle funzioni di controllo interno e di auditing, al coordinamento della segreteria societaria e dell'ufficio del general counsel, allo sviluppo delle alleanze strategiche internazionali. Ragnetti, direttore generale dal 5 marzo scorso, si occuperà della gestione operativa e, forte di esperienze italiane ed internazionali di gestione industriale e commerciale, elaborerà progetti e iniziative per lo sviluppo.
Nel giorno dell'addio per fine mandato, Sabelli ha salutato i dipendenti con una lettera, mantenendo la consuetudine di scrivere "ai colleghi" ogni mese per aggiornarli. Il manager scrive di "uno stato d'animo contrastato, tra il rammarico per le cose che non sono riuscito a fare e per non avere pienamente corrisposto alle aspettative". Un 'mea culpa' per non aver cancellato i pregiudizi di una parte dell'opinione pubblica sull'operazione di rinascita della ex compagnia di bandiera e sulla "totale buona fede del nostro sforzo". E poi, il mancato pareggio operativo, "sia pur di poco", e la mancata fusione societaria con Air France-Klm. Poi, hanno remato contro la crisi economica generale, il prezzo del petrolio, eventi naturali e crisi geo-politiche in alcuni mercati di Alitalia.    Sulle cose buone fatte, Sabelli lascia il giudizio ad azionisti, clienti e dipendenti ricordando, tuttavia, di aver vissuto "con il senso di responsabilità più elevato possibile l'occasione unica, forse irripetibile, che la traumatica discontinuità del 2008 ha rappresentato". Sul futuro, scrive che Alitalia dovrà focalizzarsi su crescita ed espansione e auspica "di potermi sentire sempre a casa mia ogni volta che volerò con Alitalia".

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