Il governo spinge sul pedale dell’acceleratore per cercare di trovare in fretta una soluzione per Alitalia. Il presidente del consiglio Mario Draghi ha incontrato a Palazzo Chigi i ministri coinvolti per fare il punto su una vertenza sempre più in bilico, con la liquidità quasi agli sgoccioli della vecchia compagnia e la nuova aviolinea da far decollare al più presto per non perdere la stagione estiva.
La trattativa è difficile e Bruxelles nei giorni scorsi ha chiarito che sta attendendo ancora molte risposte dal governo su Alitalia. Diversi i nodi da sciogliere, che vanno dal perimetro aziendale, alla riduzione di asset, personale e slot. Un altro scoglio è quello del brand su cui però il governo sembrerebbe intenzionato a non cedere. Una delle ipotesi su cui si era ragionato era quella del trasferimento diretto degli asset dalla vecchia alla nuova compagnia, ma tra i possibili piani B c’è anche l’idea dell’affitto degli asset. Intanto il fattore tempo pesa anche sulla vecchia Alitalia, che con le casse quasi vuote da mesi si trova a dover ritardare il pagamento degli stipendi ai quasi 11 mila dipendenti.
Chiarimenti sulla situazione dell’azienda arriveranno già oggi dai commissari Giuseppe Leogrande, Daniele Santosuosso e Gabriele Fava, attesi nel pomeriggio in audizione alla Camera. Il nodo degli stipendi sarà poi sul tavolo dell’incontro in programma mercoledì pomeriggio tra i commissari e i sindacati. In questa situazione di incertezza è sempre altissima la preoccupazione dei lavoratori. Dopo le proteste dei giorni scorsi, per domani, mercoledì 21 aprile, è invece in programma la manifestazione a Roma, promossa da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo, insieme all’Usb.