Dopo l’accordo in corner sullo slittamento del rinnovo del contratto con i sindacati, i vertici di Alitalia stanno stringendo sul piano industriale per la compagnia. Il piano, come ribadito dall’ad Cramer Ball a metà febbraio, è atteso entro la fine del mese. Le tempistiche non sono ancora state definito ma restano una manciata di ore per delineare i dettagli del nuovo, ennesimo, salvataggio di Alitalia.
Secondo quanto si apprende, un maggiore taglio dei costi che potrebbe far salire di parecchio la cifra di 200 milioni l’anno previsti a regime, costituirebbe una delle parole chiave della revisione del piano che viene seguita passo passo dagli advisor industriali e finanziari Roland Berger e Kpmg. Una riduzione della spesa che non potrebbe superare i 160 milioni previsti per quest’anno, ma che potrebbe superare a regime i 250 ed anche oltre. Una cifra ancora maggiore infatti sarebbe auspicata dai soci bancari che preferiscono la strada di minori spese sicure, anche se non facili da mettere a punto, rispetto ad un aumento dei ricavi su cui gravano variabili e incertezze.
Sui contenuti per il resto si ribadisce quanto già annunciato: la rinegoziazione della joint venture transatlantica, che regola rapporti tra Usa, Italia, Canada e Messico con l’analisi dei singoli scenari a seconda dell’andamento dei negoziati; due diversi modelli di business, uno per il lungo raggio ed uno con una formula ‘ibrida’ sul breve e medio raggio, per essere “competitivi con le low cost senza diventare una low cost” ed un netto aumento dei ricavi di tutto il capitolo delle vendite a bordo che per Alitalia sono intorno ai 6 euro a passeggero e che si punta a raddoppiare.
Intanto, il nodo occupazionale resta caldissimo con esuberi tra i 1.600 ed i 2.000 dipendenti, senza contare gli effetti sull’indotto. “Bene sul contratto ma ora serve il piano perché quale sia il destino di Alitalia è ancora tutt’altro che chiaro e ci piacerebbe anche capire se questo governo ha una politica dei trasporti”, ha sottolineato Susanna Camusso, leader della Cgil.