Finalmente Alitalia torna a rivedere un utile nel trimestre. Il periodo luglio-settembre si avvia a chiudere con un risultato netto positivo per circa 2 milioni. Grazie all’aumento dei ricavi e alla riduzione dei costi, e nonostante il caro-petrolio. Segnale di una compagnia che sta cambiando volto e che, con in cassa 770 milioni di euro, si presenta “molto più interessante per un acquirente” di quanto non lo fosse un anno fa. A rivelarlo i tre commissari, Luigi Gubitosi, Stefano Paleari ed Enrico Laghi, alle commissioni Trasporti e Attività produttive della Camera.
“Il terzo trimestre che si sta concludendo è il primo in cui Alitalia dovrebbe chiudere con un piccolissimo utile trimestrale – annuncia Gubitosi – era tanto tempo che non succedeva”. Il trend di crescita si era visto già nei primi 2 trimestri, cresciuti ad un ritmo del +6/7% dei ricavi passeggeri. E ora anche questo terzo trimestre conferma il miglioramento, nonostante il costo del petrolio che – puntualizzano i commissari – continuerà a costituire “il punto interrogativo per il settore per il prossimo futuro”.
I ricavi passeggeri del trimestre sono stimati in aumento del 7,1% (a 835 milioni), l’Ebitda previsto è di 87 milioni (dai 68 del 2017), con un utile ante imposte di 24 milioni. Si riduce inoltre il costo del leasing (e scenderà ancora nel 2019), il costo del lavoro “non è più il problema principale” e la puntualità è al top in Europa. E si nota anche “un interesse forte di tutti” per la compagnia, anziché le solite divisioni politiche. In questo scenario si avvicina intanto la scadenza del 31 ottobre per la procedura di vendita, che i commissari si augurano di rispettare, ma senza sbilanciarsi sulla ‘forma’ del salvataggio: se sarà Fs, Cdp o Boeing, rispondono, “è una scelta governativa e non tocca a noi commentare”.
Dalla partita intanto si sfila Leonardo, mentre il viceministro allo sviluppo Galli (Lega) spinge per una grande compagnia, frenando sulle ipotesi Cdp o Fs. E l’ex presidente Montezemolo avverte sull’ingresso di Fs: attenzione alla concorrenza. Il miglioramento della compagnia è accolto positivamente dai sindacati, che ribadiscono quindi la necessità di essere coinvolti e convocati da Governo e azienda.