Una maxi perdita semestrale, che sfiora i 300 milioni, e un aumento di capitale da 100 milioni per un'estrema boccata d'ossigeno. Ma, soprattutto, il cda che si spacca sull'aumento di capitale. Giornata campale quella di ieri per Alitalia che incassa la decisione a sorpresa di Air France, che in cda vota contro la ricapitalizzazione, approvata invece in modo compatto dal fronte italiano.
E sul controllo francese di Alitalia si divide anche il Governo, con il ministro dello sviluppo Flavio Zanonato che boccia lo sbarco dei francesi nello stesso giorno in cui il titolare dei trasporti, Maurizio Lupi, vola a Parigi, dove ribadisce il sostegno ad Air France, chiedendo però garanzie su mercato e occupazione in Italia.
Il consiglio di amministrazione, durato circa 5 ore, ha approvato la semestrale peggiore della storia della nuova Alitalia (con una perdita netta di 294 milioni, che sconta anche 50 milioni di accantonamenti, una operativa di 198 ed un Ebit industriale che mostra un miglioramento di 18 milioni a -237) e ha varato un aumento di capitale non inferiore a 100 milioni, oltre all'appello agli azionisti a completare la sottoscrizione del prestito convertibile di febbraio scorso per 55 milioni, su un totale di 150 milioni.
Nel cda si è però consumata la rottura tra soci italiani e soci francesi. L'aumento di capitale è stato infatti approvato a maggioranza, ma mentre gli italiani hanno votato compatti a favore, dai francesi è arrivato un voto contrario. Una decisione che potrebbe far intendere l'intenzione di Air France, che al momento si trincera dietro un 'no comment', di tirare la questione per le lunghe, confortando così l'opinione di chi crede che i francesi adesso preferiscano attendere l'arrivo dei libri in tribunale, per spuntare un prezzo di acquisto ancora più basso. Non a caso, Air France non ha ancora convocato il cda che avrebbe dovuto discutere le decisioni appena assunte dal Board di Alitalia, che invece si riunirà già tra una settimana (il 3 ottobre prossimo), mentre è stata fissata al 14 ottobre l'assemblea straordinaria per varare l'aumento di capitale.
Intanto cresce la preoccupazione dei sindacati, con la Uil che non vede nell'aumento di capitale la soluzione di tutti i problemi.