British valuta azione legale contro quarantena. E Malta anticipa riapertura

British Airways alza la voce e minaccia azioni legali contro la decisione del governo di Boris Johnson d’imporre a partire da lunedì 8 giugno una severa quarantena obbligatoria di 14 giorni a tutti coloro che arriveranno nel Regno Unito dall’estero, con o senza sintomi. Misura che l’esecutivo Tory rivendica come una necessità temporanea – per almeno tre settimane – in vista del graduale alleggerimento del lockdown per ridurre il rischio di reintrodurre il coronavirus da fuori ora che il tasso dei contagi è in calo sul fronte interno; ma che i vettori aerei e l’industria del turismo denunciano come punitivo, eccessivo e ingiustificato.

Willie Walsh, amministratore delegato di Iag, la holding che controlla la compagnia di bandiera, ha bollato il provvedimento come “irrazionale e sproporzionato”, aggiungendo che esso “silura l’opportunità di tornare a volare a luglio”. Di qui l’ipotesi di portare il governo in tribunale. “Noi pensiamo sia una normativa irrazionale e i nostri avvocati stanno valutando i margini di un ricorso legale”, ha detto Walsh.

Intanto, La Valletta ha deciso di anticipare al 1 luglio la riapertura del suo scalo internazionale, previsto ad agosto, mantenendo severi controlli personali per fare fronte all’emergenza Coronavirus. Dal 1 luglio, dunque, si tornerà a volare da 19 Paesi e, per l’Italia, dalla Sicilia e dalla Sardegna con Air Malta che conferma ad oggi da Catania 7 voli settimanali da e per Valletta, con una frequenza giornaliera il lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì e domenica mentre saranno due le frequenze del sabato. Sempre dalla Sicilia, Virtu Ferries riprenderà i collegamenti sia passeggeri che auto da Pozzallo (Ragusa). Ai visitatori italiani in arrivo non saranno richieste le due settimane di quarantena.

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