Le manifestazioni di interesse per Alitalia sono 33 e “nei prossimi giorni”, si aprirà la data room che prelude alla richiesta di indicazioni sulle intenzioni degli interessati e quindi alle offerte non vincolanti. Lo ha detto a Uno Mattina il commissario Luigi Gubitosi, correggendo al rialzo la cifra di 32 interessati resa finora pubblica da Alitalia: “Il nostro obiettivo è la vendita in blocco. Cerchiamo un investitore interessato ad investire in Alitalia nel suo complesso. Vorremmo qualcuno del settore con cui fare sinergie, ma guarderemo comunque a tutte le offerte senza preconcetti”.
Il commissario ha quindi fatto sapere che Alitalia parteciperà a tutti i bandi degli aeroporti, anche quelli in qualche modo riservati finora solo alle low cost. “L’Italia è un paese peculiare”, ha detto, sottolineando che solitamente le amministrazioni o le società nazionali favoriscono le compagnie di bandiera o ex di bandiera, ma non qui. “Abbiamo dovuto cambiare in corsa lo statuto in 3 giorni perché altrimenti non avremmo potuto partecipare ad un bando in Calabria. Auspichiamo molta trasparenza sui contributi degli aeroporti”, ha aggiunto.
Inoltre, secondo Gubitosi, il “peccato originale” di Alitalia è stato commesso nel 2002, quando fu deciso di “concentrarsi sul mercato domestico”, a cui si è aggiunta la “mancata fusione con Klm” che avrebbe rivoluzionato il mercato europeo. Gubitosi ha spiegato infatti che “il lungo raggio è la parte più profittevole” per Alitalia e che, anche in questa fase, sono gli intercontinentali i voli più pieni. “Le nuove rotte invernali per le Maldive e le Indie sono benaccette”, ha aggiunto, sottolineando che “le grandi cifre” arriveranno d’ora in poi soprattutto dall’Estremo Oriente, a partire da Cina, Corea e Giappone.