Malev è fallita: voli fermi, disagi da Budapest a Fiumicino
Dopo 66 anni lo stop alle attività. Un mese fa l'Ue a chiesto rimborso delle sovvenzioni statali


Era già nell'aria e da stamattina è ufficiale: la compagnia di bandiera ungherese Malev ha annunciato lo stop alle proprie attività a causa della mancanza di liquidità, un mese dopo la decisione della Ue che ha obbligato l'azienda a ripagare le sovvenzioni statali del 2007-2010, pari all'incirca a 200 milioni di euro. "Dalle sei di stamani, dopo 66 anni, Malev non decolla più", si legge in un comunicato della compagnia, che conta 2.600 lavoratori.
Qualche giorno fa il governo ungherese aveva emanato un decreto per il rimborso di tutti coloro che avevano un biglietto per oggi e i due giorni successivi. Ma tutti quelli che hanno acquistato un biglietto per partire dal 5 febbraio in poi non saranno risarciti.
Centinaia di passeggeri sono rimasti a terra all'aeroporto di Budapest senza sapere quando potranno partire. La polizia ha aumentato la presenza all'aeroporto per prevenire possibili proteste e rivolte da parte dei passeggeri. Conseguenze anche a Fiumicino dove il volo delle 9.55 per Budapest è stato soppresso e a terra sono rimasti circa 140 passeggeri. I viaggiatori stanno cercando ora delle riprotezioni su voli di altre compagnie, tra cui Alitalia, con combinazioni via Vienna, Monaco, Francoforte, laddove possibile.     

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