martedì, 19 Novembre 2024

Ryanair assume italiani in Irlanda, indagato O’Leary a Bergamo

L’escamotage della low cost che usufruisce di tasse più basse ha provocato danno di 12 mln all’erari

Guai in vista per Ryanair. Questa volta la Procura di Bergamo fa sul serio. Michael O'Leary, amministratore delegato della compagnia aerea irlandese low cost Ryanair, e il suo braccio destro Juliusz Komorek sono stati iscritti nel registro degli indagati. Secondo il pm Maria Mocciaro avrebbero assunto a Dublino 220 dipendenti della compagnia, in realtà di stanza all'aeroporto bergamasco di Orio al Serio, assoggettandoli così alla tassazione irlandese, molto più bassa di quella italiana. Questo stratagemma avrebbe comportato un danno all'erario italiano di quasi 12 milioni di euro, stando ai calcoli di Inps e Direzione provinciale del lavoro che, a fine 2011, aveva segnalato proprio all'Inps presunte irregolarità nell'assunzione dei dipendenti della compagnia.
Dal canto suo Ryanair ha sempre sostenuto di non dover pagare le tasse in Italia, perché i dipendenti operano a bordo degli aerei irlandesi e non svolgono dunque alcuna attività lavorativa in Italia. Per questo la compagnia irlandese ha disatteso la possibilità di regolarizzare la sua posizione nei 90 giorni a disposizione per pagare i contributi arretrati, estinguendo così il reato.
Secondo la procura di Bergamo, invece, Ryanair fa firmare i contratti a Dublino, dove la tassazione degli stipendi è intorno al 12%, mentre in Italia è al 37%, anche se i lavoratori lavorano a tutti gli effetti nel nostro Paese, dove vivono: il domicilio entro un'ora dall'aeroporto è infatti uno dei requisiti per l'assunzione.

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