Ryanair si prepara a chiamare equipaggi da altri paesi per rimpiazzare il personale in sciopero tra domani, mercoledì 25 e giovedì 26 luglio che coinvolge quattro paesi tra cui l’Italia. A denunciarlo è il sindacato belga Cne, che si interroga sulla legalità di tale operazione e in particolare sul rispetto dei tempi di volo, e ha chiesto alle autorità belghe del lavoro di verificare che le regole siano rispettate, cosa sulla quale stanno già indagando le autorità spagnole e portoghesi.
Secondo il sindacato Cne, Ryanair ha intenzione di chiamare equipaggi polacchi e tedeschi per rimpiazzare il personale in sciopero, a causa del quale solo a Bruxelles sarà cancellato l’80% dei voli. Mercoledì 25 è in programma uno sciopero di 24 ore del personale navigante di Ryanair in Italia, mentre in Belgio, Spagna e Portogallo la protesta si estenderà anche a giovedì 26 luglio “contro l’approccio della compagnia irlandese verso i propri lavoratori”, spiegano i sindacati di questi quattro Paesi.
Lo stop in Italia è stato proclamato da Filt Cgil e Uiltrasporti che, sottolineando di rappresentare in Italia “la grande maggioranza di piloti e assistenti di volo Ryanair”, definiscono “inaccettabile che la compagnia, nonostante le sentenze della magistratura ed a dispetto dei più elementari diritti costituzionali, continui a ‘preferire’ unilateralmente interlocutori minoritari”. Il fronte di scontro con i sindacati italiani si è scaldato proprio nei giorni scorsi dopo per la decisione della low cost di aprire il dialogo avviato nei mesi scorsi con le sigle professionali dei piloti e assistenti di volo Anpac e Anpav anche ad un sindacato confederale, la Fit Cisl.
Intanto Ryanair ha chiuso il primo trimestre dell’anno con un utile dopo le tasse in calo del 20% a 319 milioni, a fronte di un rialzo del 7% dei passeggeri, che hanno raggiunto la soglia dei 37,6 milioni di unità. Tra le cause la compagnia indica “costi più elevati del carburante e del personale”.