La filiale argentina della compagnia aerea LATAM Airlines ha avviato un processo di fallimento nell’ambito della legislazione statunitense che la porterà ad una ristrutturazione della sua attività in America latina e ad una sospensione di tutti i collegamenti interni in Argentina.
Secondo il quotidiano Ambito Financiero, le finanze di Latam Argentina, che da 15 anni operava nel Paese sudamericano, hanno subito un collasso per la paralisi totale dei voli interni e internazionali disposta dal governo del presidente Alberto Fernandez. Fino alla fine del 2019 i passivi della filiale erano finanziati dalla casa madre a Santiago del Cile, che però a sua volta ha subito un tracollo economico a causa dello sviluppo della pandemia da coronavirus.
Da marzo LATAM Argentina pagava il 50% degli stipendi ai suoi oltre 2.200 dipendenti, la cui sorte dipende ora dall’andamento della gestione di ristrutturazione dei debiti contratti con i fornitori. Attualmente la compagnia ha autorizzazione ad operare su 14 aeroporti nazionali e sei internazionali. La sua flotta è composta da 13 aerei Airbus 320, e otto Boeing 767 acquisiti nel 2019 con un certificato dall’operatore argentino in base alla modalità Interchange.
Nel comunicato della compagnia si rende nota la decisione di abbandonare i collegamenti su 12 aeroporti argentini, mentre saranno mantenuti i voli verso Stati Uniti, Brasile, Cile e Perù, operati da altre filiali del gruppo.
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