Lufthansa torna in utile nel terzo trimestre dell’anno, per la prima volta dall’inizio della pandemia di coronavirus, grazie all’abolizione delle restrizioni e alla ripresa dei viaggi aerei. La compagnia aerea tedesca, salvata con soldi pubblici lo scorso anno e ora alle prese con una profonda ristrutturazione, ha annunciato ricavi quasi raddoppiati nel periodo luglio-settembre, e un utile operativo di 17 milioni di euro contro una perdita di 1,3 miliardi di euro dell’anno precedente. “Con l’aumento della domanda di viaggi d’affari e un risultato record di Lufthansa Cargo, abbiamo raggiunto un’altra pietra miliare nella nostra uscita dalla crisi: siamo tornati al nero”, ha dichiarato l’amministratore delegato Carsten Spohr.
Al contrario, in Giappone la situazione continua a essere particolarmente delicata per il trasporto aereo. Dopo la All Nippon Airways (Ana), anche la concorrente Japan Airlines (Jal) dice di attendersi un rosso per il secondo anno di fila. Le stime per l’esercizio fiscale che termina a marzo 2022 sono per una perdita di 146 miliardi di yen (1,1 miliardi di euro) dopo i 2,1 miliardi di euro in meno dell’anno scorso. La seconda aerolinea del Giappone ha riferito che la ripresa della domanda è più lenta del previsto sia sulle rotte internazionali che sul mercato domestico, ma al tempo stesso stima un’accelerazione del traffico a partire dalla prossima primavera grazie al progresso della campagna vaccinale. La scorsa settimana la Ana ha previsto perdite di 100 miliardi di yen (760 milioni di euro) nello stesso periodo di riferimento, e i piani per una riduzione del personale di 9.000 unità nei prossimi 5 anni grazie a un piano di prepensionamenti e il blocco delle assunzioni.