“Appena è scoppiata la guerra abbiamo registrato un calo di prenotazioni del 20%. Poi, passato lo choc, il booking è diventato stabile, come ci si aspettava”. E’ la conseguenza del conflitto tra Russia e Ucraina sull’attività della Ryanair, come descritto dal ceo della compagnia, Eddie Wilson. L’impatto della guerra, al di là del calo delle prenotazioni, si fa sentire: “Non avevamo basi in Ucraina, Paese diventato open sky da gennaio. La previsione era di aumentare il numero di passeggeri da 1,5 milioni a 4,5 milioni”. Nonostante tutto, però, Wilson rimane ottimista: “La gente ha voglia di vacanza, ha tantissima voglia di volare dopo anni di pandemia. Noi siamo cauti ma le previsioni per il booking sono solide”. “Contiamo di raddoppiare in Marocco – dice – e poi svilupparci in Spagna, in Scandinavia” e altri Paesi. Anche in considerazione del fatto che “quest’anno arrivano 65 nuovi aeromobili e altri 65 il prossimo anno” che andranno a svecchiare e potenziare la flotta.
Il tour in alcune città italiane che sta facendo Wilson, comunque, ha un preciso scopo: “Bisogna abolire l’addizionale comunale, la ‘municipality tax’, che è di 6,50 euro per ciascun passeggero in partenza, si pensi a chi acquista un biglietto a 9,90 euro… è sproporzionata”. In cambio, porta previsioni molto positive: “Non vogliamo incentivi, ma se questa tassa fosse abolita porteremmo altri 20 milioni di passeggeri da e per l’Italia”. Non soltanto previsioni, anche fatti concreti: “Quando nel 2021 questa tassa è stata abolita, da agosto a dicembre, abbiamo fatto tredici nuove rotte”. Le Regioni, ovviamente, “sono d’accordo”, ma la decisione spetta al Governo centrale”, al quale da tempo si ripetono gli appelli, anche con incontri di persona con i ministri del Turismo Massimo Garavaglia e dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. E se non dovesse essere abolita la tassa, lascerete l’Italia? “No, ma lo sviluppo sarà molto più lento”.
Per il momento, tuttavia, “le previsioni per quest’anno sono di portare da e per l’Italia 50 milioni di passeggeri”. Ryanair serve 230 aeroporti in Europa, di cui 29 in Italia dove ha 17 basi con 92 aerei. “Se ogni aereo che ha base ha un valore di 100 milioni di dollari, 92 aerei significa che abbiamo investito nel Paese 10 miliardi di dollari”, conclude Wilson.