mercoledì, 26 Giugno 2024

Ascesa dell’Italia congressuale in 5 anni, ora è prima in Europa

L’Italia in soli cinque anni passa dal sesto al primo posto e raggiunge la vetta d’Europa per numero di congressi ospitati. Secondo il report annuale di Icca – International Congress and Convention Association, il Belpaese è la prima destinazione in Europa per congressi e convegni ospitati nel 2023. Il traguardo raggiunto è una prima volta assoluta per l’Italia, ed è il risultato di anni di crescita del settore, di una scalata progressiva dalla sesta posizione delle annate 2018-19 alla seconda posizione del 2022 fino a raggiungere l’ambita prima posizione nel 2023.

Nelle classifiche pubblicate da Icca, l’Italia si classifica prima in Europa e seconda nel mondo, dietro solamente agli Stati Uniti. La nostra è l’unica nazione tra le prima in classifica che ha aumentato il numero dei congressi ospitati rispetto al 2022, tutte le altre hanno diminuito o mantenuto il numero dei propri congressi.

Per conquistare la vetta della classifica europea, l’Italia ha superato la Spagna, che mantiene la seconda posizione davanti a Francia, Germania e Regno Unito. L’Italia è il Paese che vanta il maggior numero di città nella top 100 mondiale, ben 7, una in più rispetto al 2023. Spicca il risultato di Roma al 7/o posto, per la prima volta in top 10, con ben 40 congressi in più rispetto al 2023, 29/o posto per Milano, 47/o Bologna, 60/o Firenze, 66/o Napoli, 78/o Torino, 84/o Venezia, la new entry rispetto all’anno scorso.

“Questo è un risultato storico per il settore e per il paese – dice Carlotta Ferrari, presidente di Convention Bureau Italia -. Per decenni, l’Italia ha osservato le nazioni concorrenti pianificare e implementare strategie a lungo termine per attrarre flussi turistici, con il settore congressuale che non faceva eccezione. Con l’avvento di Convention Bureau Italia dieci anni fa, si è scelto di valorizzare uno degli asset più significativi del nostro Paese: la capacità di offrire molteplici destinazioni ideali per ospitare congressi internazionali. L’approccio collaborativo adottato ha permesso alle varie località di superare insieme le sfide, condividere le pratiche promozionali più efficaci e innalzare gli standard qualitativi dell’offerta congressuale”.

“Non dimentichiamoci che il turismo congressuale è un turismo di alta qualità . dice Tobia Salvadori, direttore di Convention Bureau Italia – che porta grandi benefici all’Italia, sia materiali che immateriali, dall’ occupazione alla promozione del territorio, dalla destagionalizzazione all’incremento del prestigio, dallo scambio di conoscenze e ricerca al networking e le possibilità di affari, tutte le statistiche dimostrano che il nostro è un turismo che fa bene al paese”.

“Risultati come questo non arrivano mai per caso: sono il frutto dell’impegno delle imprese e degli operatori, del gioco di squadra con il governo e il ministero e della rinnovata credibilità internazionale dell’Italia, che diviene meta sempre più ambita anche per i congressi internazionali. Un traguardo che è la dimostrazione di come, attraverso strategie mirate e progetti innovativi, la nostra Nazione può crescere e risultare sempre più attrattiva, a 360 gradi”, commenta il ministro del Turismo Daniela Santanchè.

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