"In tutto il mondo il settore congressuale e quello turistico sono in ascesa. Nessun settore aumenta veloce quanto il turismo, nemmeno l'informatica". Lo ha detto il sociologo del lavoro Domenico De Masi, nel corso della sessione plenaria introduttiva dal titolo "Domani arriverà – lavoro, economia e società: confronto sugli scenari del futuro", che ha aperto stamattina la quarta convention Federcongressi, fino a domani 1 marzo al Palazzo degli Affari di Firenze.
"Il turismo riguarda un miliardo di persone, che non sono tutte uguali – ha aggiunto De Masi – ce ne sono alcune che hanno un elevato potere d'acquisto, a fronte di una massa con capacità economiche normali. E ai 100 milioni di ricchi e colti si aggiungono 10 milioni di colti ma non ricchi, i quali però sono disposti a pagare per visitare e acculturarsi ancor più. Non c'è ricco e colto del Brasile che non vorrebbe venire in Italia. Il turista vuole, dopo aver speso dei soldi, tornare a casa arricchito. Il modo per vitalizzare il segmento dei congressi in Italia è, dunque, proprio quello di agganciarlo alla cultura, in modo colto però. Servono continue occasioni di acculturazione: una convention a Firenze non può essere uguale a una a Taormina o a Milano, ma pensata ad hoc. Occorre una via italiana agli eventi, insomma".