Mario Buscema, responsabile ECM e attività medico-scientifichedi Federcongressi&eventi, risponde alla replica di Massimo Scaccabarozzi, presidente Farmindustria, in merito alle critiche mosse da Paolo Zona, presidente Federcongressi&eventi, alla nuova versione del Codice deontologico di Farmindustria, recante disposizioni fortemente pregiudizievoli dell’attività degli operatori del settore.
“Abbiamo letto con estrema attenzione la risposta del presidente di Farmindustria apparsa su Pharmakronos del 12 dicembre. Non ci è sembrato che le argomentazioni addotte per spiegare le motivazioni che hanno indotto Farmindustria a redigere norme così restrittive nella scelta delle sedi idonee a ospitare eventi medico-scientifici e sulle possibilità di offrire i pernottamenti ai partecipanti, sianosufficientemente convincenti – spiega Buscema – Ribadiamo che un’indicazione così generica come ‘Golf Club, Strutture termali o che abbiano come attività prevalente servizi dedicati al Benessere o SPA’, rischia di penalizzare sedi e località che pur avendo piena dignità e capacità per ospitare eventi di indiscutibile valore scientifico, potrebbero essere scartati per avere al proprio interno o nelle immediate adiacenze, una struttura ricreativa che nulla ha a che fare con l’attività convegnistica. Inoltre – aggiunge – per alcune realtà regionali non si comprende per quale motivo debba essere vietata la possibilità per i partecipanti di usufruire di un pernottamento. Anche le normative del Codice EFPIA, cui fa riferimento il presidente di Farmindustria, non ci sembrano inerenti alle restrizioni italiane, ma piuttosto un invito a valutare la congruità della scelta logistica di una sede idonea ad ospitare un evento medico-scientifico e a verificare la effettiva necessità di prevedere dei pernottamenti per i partecipanti. Apprezziamo – conclude -l’invito di Scaccabarozzi a confrontarci con Farmindustria, per verificare la possibilità di rendere questa normativa meno penalizzante per numerosi operatori del settore e maggiormente mirata ad una reale volontà di imporre regole rigorose alle sponsorizzazione degli eventi. Certo avremmo preferito che questo confronto fosse avvenuto prima della divulgazione del nuovo Codice Deontologico. Rimaniamo in attesa che questo invito sia in qualche modo formalizzato”.