Il recente il G20 di Roma ha confermato l’imprescindibile necessità di salvaguardare il comparto della Live Industry e degli Eventi. Eppure,
il comparto continua a soffrire, sempre a rincorrere decreti legislativi, in molti casi tardivi. Come il decreto legge n.139 dell’8 ottobre che ha stabilito la piena capienza per cinema e teatri, cancellando il distanziamento di un metro tra gli spettatori ma non facendo assoluta menzione del comparto congressi ed eventi.
La Conferenza delle Regioni riunitasi il 13 ottobre ha finalmente fatto giustizia equiparando le location per eventi, le sale meeting e i centri congressi ai luoghi della cultura, cancellando cioè il distanziamento sociale. Le Linee guida per la riapertura delle attività economiche e sociali aggiornate con questa tanto attesa misura sono state inviate al Governo per essere recepite con ordinanza dal Ministro della Salute. Ma da allora, silenzio.
Ecco il perché #Italialive chiede ai ministeri competenti un intervento sul tema distanziamento e capienza per avere risposte concrete.
“Il ritardo del Ministro nell’emettere l’ordinanza sta compromettendo l’anno congressuale. Organizzare un congresso o un evento con il distanziamento di un metro fa chiaramente aumentare i costi di affitto degli spazi e, quindi, frena la volontà e bisogno di aziende e associazioni di organizzare eventi e congressi proprio nel momento della ripartenza del turismo e Made in Italy. Senza dimenticare inoltre, che i centri congressi, gli alberghi e tutta la filiera connessa all’organizzazione degli eventi hanno investito ingenti risorse in sistemi di sanificazione e applicano i protocolli di sicurezza stabiliti nelle “Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche, Produttive e Ricreative” elaborati da Federcongressi&eventi e approvati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province”, dicono da #Italialive.
“In questa fase così importante per il paese non intendiamo rischiare, ancora una volta, di essere il fanalino di coda della ripresa in atto e vanificare gli sforzi e i sacrifici fini qui fatti”, sottolinea con forza Salvatore Sagone, presidente del Club degli eventi e della Live Communication e portavoce nei rapporti con i media di #Italialive.
“Comprendiamo tutte le ragioni di merito ma siamo ormai davvero esausti – conclude Alessandra Albarelli, presidente di Federcongressi&eventi e portavoce dei rapporti istituzionali e politici di #Italialive -. Il prolungarsi di questa diseguaglianza si traduce in un ingente danno per un settore come il nostro che ha bisogno anche di tempi lunghi di programmazione”.