È iniziata a Bologna, presso lo storico Palazzo Re Enzo, la 9^ Convention nazionale di Federcongressi&eventi, con l’assemblea generale dei soci introdotta dal tradizionale speech del presidente Mario Buscema. La manifestazione quest’anno si svolge con il supporto del neo costituito Convention & Visitors Bureau di Bologna e ha come titolo ‘ACTION – #concretiecompetitivi’.
“Uno dei nostri principali interlocutori, l’Enit – ha detto Buscema – dopo un lungo periodo di commissariamento e la trasformazione in ente pubblico di diritto privato, finalmente il 16 marzo ha formalmente avviato la sua nuova vita e tra l’altro il nostro ex coordinatore delle attività associative Gianni Bastianelli è stato nominato direttore operativo. Ciò ci rassicura sulle buone possibilità di interazione col Convention Bureau Italia, uno dei nostri progetti di punta se non il più importante in assoluto, che stiamo sostenendo con tutte le nostre energie, soprattutto attraverso l’indefesso impegno della nostra vicepresidente Carlotta Ferrari (che è presidente del Firenze Convention Bureau), che del CB Italia è la presidente. Sottolineo – ha aggiunto – come a gennaio si sia insediata la nuova Commissione ECM (Educazione Continua in Medicina) presso il ministero della Salute, per cui presto chiederemo di essere ricevuti e proseguire la fattiva collaborazione sin qui impostata”.
Buscema ha citato il progetto PCCO Academy, che vuole formare le imprese PCO al rinnovo tecnologico e delle competenze, nonché Food for good, progetto charity di recupero del cibo inutilizzato nei convegni, condotto con Equoevento e Banco Alimentare Onlus, e le partnership con FISM e AEFI (Associazione Esposizioni e Fiere Italiane).
“L’Osservatorio italiano dei congressi e degli eventi (Oice) era il principale dei miei obiettivi – ha proseguito Buscema – e nel 2015 si sono create le condizioni per riprendere questa analisi. Stiamo ora raccogliendo i dati del 2015, da presentare entro giugno 2016, e devo dire con forza che siamo un po’ amareggiati perché le risposte non sono ancora in linea con le nostre aspettative, e soprattutto ci sono riserve nel comunicare i dati economici, cosa che invece è prioritaria. Quello economico è un dato fondamentale, perché è l’analisi economica che ci consente di delineare strategie e fornire alle istituzioni le informazioni che ci chiedono”.
Gabriella Gentile, consigliera esecutiva (Meeting Consultants), ha fornito numerose anticipazioni sullo stato dell’arte della nuova indagine e sui primissimi risultati.
I dati Oice 2015 sono misurati attraverso questionari distribuiti a 6.100 sedi, contro le 5.785 nel 2015. L’attività di rilevazione è partita il 1° marzo e terminerà entro fine aprile. Sono state inviate oltre 6.800 mail e l’obiettivo è censire tutte le tipologie di eventi con almeno 10 partecipanti.
Al momento hanno risposto 240 sedi: 53% alberghi, 18% dimore storiche, 19% centri congressi e sedi fieristico-congressuali e 10% altri spazi. Oltre il 50% delle risposte proviene da Lombardia, Lazio, Emilia Romagna e Toscana.
Non è ancora possibile inferire il confronto tra i dati 2015 e 2014, ma si possono comunicare alcune percentuali relative all’anno in corso e confrontarle con l’anno passato. Da queste prime risposte emerge che nel 2016 rispetto al 2015 nel 74% dei casi le tariffe sono invariate, nel 14% aumentate e nel 12% ridotte. Il fatturato risulta al 47% in crescita, al 41% invariato e solo al 12% in diminuzione.
Meno incoraggiante, in generale, il quadro degli investimenti a favore del congressuale. Il 42% degli operatori non ne effettua nessuno (nel 2016 come nel 2015), mentre se ne fanno nelle risorse umane (13% nel 2016 e 18% nel 2015), nelle tecnologie (35% nel 2016 e 39% nel 2015), nelle infrastrutture e servizi (29% nel 2016 e 21% nel 2015), e nelle strutture (22% nel 2016 e 23% nel 2015). Il 78% dei rispondenti non è disponibile a fornire dati sul fatturato, e questo è l’elemento più negativo.