Il settore croceristico nell’area euromediterranea chiuderà il 2022 con 38 milioni di passeggeri movimentati, il quadruplo rispetto al 2021 ancora fortemente condizionato dal covid, ma ancora il 27% in meno rispetto al record del 2019 pari a 53 milioni.
Lo prevede uno studio illustrato dal presidente della società di ricerca Risposte Turismo Francesco Di Cesare al summit croceristico europeo a Genova. Il numero dei passeggeri movimentati è il frutto della somma tra imbarchi, sbarchi e transiti.
“Dei 38 milioni di passeggeri movimentati previsti nel 2022 – sottolinea Di Cesare – 7,7 milioni sono previsti in Italia, anche senza lo scoppio della guerra in Ucraina quest’anno non ci sarebbero state le condizioni per tornare ai livelli pre covid. Le condizioni potrebbero esserci nel 2023, perlomeno in Italia, dove stimiamo un possibile movimento passeggeri di 12 milioni, che sarebbe superiore al dato del 2019. Mentre per tutta l’area Euromed nel 2023 stimiamo 48 milioni di passeggeri movimentati, quindi ancora sotto il 2019 per tutta una serie di instabilità. Per tornare ai livelli del 2019 dobbiamo aspettare il 2024”.