Nel 2023 si è registrato un “andamento sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente” con 1.649 scioperi proclamati (1.618 nel 2022) dei quali ne sono stati effettuati 1.129 (uno in più rispetto al 2022), ed “in netta diminuzione su base decennale (2.330 proclamazioni nel 2012, con 1.375 scioperi effettuati)”. Così la presidente della Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, Paola Bellocchi, nella relazione annuale. Sulle 1.649 proclamazioni, 639 sono nel trasporto passeggeri (aereo, ferroviario, marittimo, pubblico locale), con 449 scioperi fatti (quasi il 40%).
“Nel nostro Paese, malgrado le regole vigenti siano tutte rispettate, nei trasporti si manifesta da anni un ampio fenomeno di microconflittualità, legato alla annosa questione della frammentazione della rappresentanza sindacale nel settore. Si assiste ad un reiterato ricorso allo sciopero, spesso collocato a ridosso di giornate festive, che genera disservizi con una frequenza tale da apparire poco comprensibile ad un comune cittadino”, ha affermato Bellocchi.
Quanto agli scioperi effettuati nell’ambito del trasporto passeggeri, “rimane stabile il conflitto nel servizio di Trasporto aereo, nel quale si sono avuti 141 scioperi, rispetto ai 138 dello scorso anno, di cui 58 a livello nazionale. Risultano invece diminuiti gli scioperi nel servizio di Trasporto ferroviario, con 57 astensioni (nel 2022 erano state 82) di cui 19 a livello nazionale. Dimezzato – ha proseguito – è il conflitto nel Trasporto marittimo che nel 2023 ha registrato 6 scioperi, rispetto ai 12 dell’anno precedente, di cui 3 nazionali. Un incremento significativo si ha, invece, nel settore del Trasporto pubblico locale con 245 scioperi effettuati, contro i 193 dell’anno precedente, di cui 17 a livello nazionale”.