giovedì, 25 Aprile 2024

80% di cancellazioni a Sharm: fuga di russi e inglesi, non italiani

Fuga di turisti da Sharm. Dopo lo schianto dell’aereo russo in Sinai lo scorso 31 ottobre con 224 persone a bordo, Hussein Fawzy, rappresentante della Camera per il Turismo nell’area, ha riferito all’Associated Press che “nella località turistica si registra circa l’80% di cancellazioni delle prenotazioni, mentre quasi la metà – almeno il 40% – dei turisti presenti ha lasciato i resort”.  

“Le perdite economiche previste dall’Egitto nel turismo dopo lo stop dei voli da parte di alcuni
Paesi a seguito della tragedia dell’aereo russo in Sinai, potrebbe arrivare a 800 milioni di dollari, se questa decisione di fermare i voli si prolungasse per tre mesi”, ha affermato
il ministro del Turismo egiziano, Hisham Zaazou, secondo cui “i turisti russi e britannici rappresentano il 66% del totale dei vacanzieri a Sharm el Sheikh ed il 52% dei turisti ad
Hurghada”. 

I dati, se confermati, sarebbero allarmanti. Anche se il responsabile della Camera del turismo del Sud del Sinai, del dipartimento di Sharm, Yasser Ouf, ha precisato: “A Sharm ci sono state limitate cancellazioni delle prenotazioni, ma al momento nessuno è in grado di dare delle cifre esatte. Solo le prenotazioni per Natale e Capodanno conteranno, nel pieno della stagione balneare di Sharm”. 

In ogni caso, Pier Ezhaya, vice presidente di Astoi, non sembra stupirsi. “Se sono bloccati i voli da Russia e Gran Bretagna – spiega Ezhaya – è ovvio che gli alberghi siano vuoti. Consideriamo che per la zona il mercato russo è enorme: si parla di 3 milioni di persone l’anno. Gli inglesi non sono da meno, siamo sul milione mentre i tedeschi prediligono il Mar Rosso continentale e quindi Marsa Alam. Le altre nazionalità forti nella zona, a parte noi italiani, sono Ucraina (anche qui con voli bloccati) e Polonia (da cui continuano ad arrivare turisti)”.  

Per quanto riguarda invece gli italiani, Ezhaya spiega che “la situazione è diversa. Senza indicazioni contrarie della Farnesina, la meta continua ad essere operativa, i voli continuano a partire e i turisti stanno trascorrendo le loro vacanze nei resort scelti. Non abbiamo avuto l’emorragia di cancellazioni che si temeva. Registriamo un calo delle prenotazioni nell’ordine del 10%-20% sia sulla scorsa settimana che sul prossimo weekend”.   

Intanto, fonti del Dipartimento di Stato Usa – citate dalla Cnn – affermano che lo schianto potrebbe essere stato provocato da un esplosivo al plastico C4 di tipo militare. A piazzarlo sull’aereo sarebbe stato un dipendente dell’aeroporto di Sharm, che avrebbe usato un detonatore programmato per entrare in azione dopo il decollo. Improbabile invece che l’ordigno sia stato portato a bordo da un passeggero.  

 Dopo le recenti tragedie aeree, intanto, si rafforzano le procedure di controllo. I voli civili, d’ora in poi, verranno tracciati dai satelliti e non più solo dai radar a terra: l’accordo che è stato raggiunto a una riunione dell’Onu a Ginevra cambierà radicalmente il monitoraggio dell’aviazione civile dopo la tuttora irrisolta sparizione del volo della Malaysia Airlines dello scorso anno.

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