Botta e risposta tra la ministra del Turismo Daniela Santanchè e il sindaco di Firenze Dario Nardella sul tema degli affitti brevi. Secondo l’esponente del governo Meloni, la strada intrapresa dal primo cittadino toscano non è quella giusta. “Abbiamo sempre detto che gli affitti brevi vanno regolamentati perché c’è un far west ma non va criminalizzata la proprietà privata, mi stupisco per Nardella e tutti gli altri, fino a ieri hanno governato e non ci hanno mai messo mano perché siamo tutti consapevoli della delicatezza della materia” ha sottolineato la
Santanchè.
Immediata la replica di Nardella: “auguriamoci che questa iniziativa di Firenze, invece che attacchi e polemiche da parte del governo, produca un’accelerazione della legge” sugli affitti brevi. “Il problema è che la legge non arriva – ha proseguito -, anzi, è stato annunciato un decreto legge, e poi dopo si è detto ‘no, facciamo un disegno di legge, e lasciamo il Parlamento discutere tranquillamente’ “. Il sindaco ha quindi sottolineato che “non abbiamo nulla contro il turismo, nulla contro la proprietà privata: vogliamo soltanto avere strumenti per equilibrare la residenza con i turisti”.
Nardella ha anche rivelato di aver avuto “un confronto col capo mondiale delle relazioni esterne di Airbnb, e ci siamo trovati anche d’accordo sulla necessità di regolare, e limitare in alcune circostanze, l’esplosione degli affitti turistici brevi. Il paradosso è che siamo più d’accordo con Airbnb che col governo: allora sarebbe il caso davvero, secondo me, di intervenire con una legge che sia efficace e che ci aiuti a trovare un equilibrio fra residenza e turismo, e ci aiuti anche a mettere in campo strumenti per tutelare i nostri centri storici”.
Intanto il Codacons ha già annunciato di voler ricorrere al Tar contro il provvedimento adottato da Palazzo Vecchio che prevede lo stop ai nuovi affitti turistici brevi nell’area Unesco del centro storico perchè “si pone – si legge in una nota dell’associazione dei consumatori – in contrasto con l’articolo 42 della Costituzione: nel vietare la possibilità di disporre dell’immobile per locazioni turistiche brevi, la delibera va ad incidere sui modi di godimento della proprietà, materia appunto che tale norma costituzionale riserva alla legge statale”.
E per l’associazione dei consumatori la delibera viola “anche l’articolo 117, comma 2, della Costituzione che attribuisce alla potestà legislativa esclusiva dello Stato materie quali ‘concorrenza’, ‘ordinamento civile’, ‘tutela dei beni culturali’: anche in questo caso, quindi, la delibera appare adottata in carenza di potere, essendo precluso al Comune di poter stabilire la disciplina di situazioni in cui vengono in rilievo dette materie”.