Caro-voli per il 2 giugno e gli italiani restano entro i confini

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E’ a causa dell’impennata dei prezzi dei biglietti aerei che la stragrande maggioranza degli italiani in partenza per il ponte del 2 giugno resterà in Italia. Lo afferma Assoutenti, che in vista del 2 giugno ha svolto una indagine per capire quanto costa spostarsi in aereo.

Prendendo in esame solo le principali destinazioni europee, un biglietto di andata e ritorno arriva a superare i 500 euro. Chi decide di trascorrere un week-end all’estero, partendo nella  mattinata del 2 giugno e tornando domenica 4 giugno in orario pomeridiano o serale, deve mettere in conto una spesa solo per il volo pari a 558 euro se decide di recarsi ad Amsterdam partendo da Roma, 476 euro se si vola da Milano. Costosissimo anche andare a Copenaghen, dove un biglietto di andata e ritorno, nelle medesime date, costa 422 euro partendo da Roma. Servono 382 euro per volare da Milano a Madrid, 334 euro da Roma a Berlino, 357 euro da Milano a Praga. Più economica Londra, a
patto che si sia disposti ad atterrare nel più lontano scalo di Stansted e ripartire da Gatwick: 158 euro da Roma, 194 euro da Milano.

“Le tariffe aeree sono oramai fuori controllo, e regalarsi un viaggio all’estero pur rimanendo entro i confini europei è sempre più dispendioso. – denuncia il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi – Una situazione che modifica fortemente le scelte degli italiani, al punto che per il ponte del 2 giugno solo pochi fortunati, o benestanti, si recheranno fuori Italia, mentre la stragrande maggioranza dei viaggiatori rimarrà entro i
confini nazionali. E speriamo che chi sceglie mete nazionali non dovrà subire il “pizzo” di ulteriori rincari, dal cappuccino all’alloggio, passando per lettini, ombrelloni, ristoranti eservizi vari, da parte di commercianti e operatori disinvolti”.

A rincarare la dose ci pensa il Codacons secondo cui, a causa del caro-vacanze, gli italiani che si metteranno in viaggio per il prossimo ponte, spenderanno in media il 9,2% rispetto al 2022, pur riducendo il numero di notti trascorse fuori casa. “Lo scorso anno – analizza il presidente Carlo Rienzi – per la festa del 2 giugno i cittadini hanno trascorso in media 3,9 notti di vacanza, spendendo però 389 euro pro-capite: questo significa che se da un lato si riduce il periodo di villeggiatura, dall’altro la spesa per viaggio, alloggio, ristorazione e divertimenti aumenta addirittura del +9,2%. Situazione analoga per chi andrà all’estero: la spesa complessiva sale da una media di 856 euro pro-capite agli attuali 917 euro, con un aggravio del 7,1%. Un pessimo segnale in vista delle vacanze estive, che rischiano di essere ricordate come le più costose di sempre”, conclude Rienzi.

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