martedì, 26 Novembre 2024

Cede rotaia: treno deraglia a Milano. Tre morti e un centinaio di feriti

Potrebbe essere stato il ‘cedimento strutturale’ di un tratto di 20 centimetri di rotaia, la causa del deragliamento di un treno delle ferrovie Trenord, uscito dai binari questa mattina alle 6.57 a Seggiano di Pioltello, alle porte di Milano. Il bilancio dell’incidente è di 3 morti ed un centinaio di feriti, dieci dei quali gravi. All’interno del convoglio – partito da Cremona e diretto a Milano Piazza Garibaldi con a bordo circa 350 persone, in maggioranza pendolari – sono rimaste intrappolate a lungo numerose persone, poi liberate dai soccorritori, mentre una spola di ambulanze ed elicotteri trasportavano in ospedale i feriti.

I tecnici Rfi hanno accertato il cedimento del piccolo tratto di rotaia due chilometri più indietro rispetto al luogo del deragliamento. L’ipotesi è che in quel punto tre carrozze siano uscite dai binari, ma il convoglio – partito da Cremona e diretto a Milano Piazza Garibaldi con a bordo circa 350 persone, in maggioranza pendolari – abbia continuato a camminare fino a quando uno dei vagoni fuori asse ha impattato contro un palo della trazione elettrica e si è accartocciato. La ricostruzione è coerente con la scena che si è presentata ai primi soccorritori, con le carrozze centrali del convoglio deragliate ed intraversate ad un angolo di circa 90 gradi l’una dall’altra.

Intanto una fotografia scattata esattamente nel punto in cui è avvenuto il cedimento, un paio di chilometri prima di quello in cui il treno si è poi scomposto, prova che la rotaia che ha ceduto stava per essere sostituita. In quel tratto erano in corso lavori di manutenzione. In quel punto manca un pezzo di rotaia lungo una ventina di centimetri. Accanto al binario, il tratto di binario nuovo che avrebbe dovuto sostituire quello vecchio e per il quale erano in corso i lavori di manutenzione.

La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di reato di disastro ferroviario colposo, mentre il ministro delle infrastrutture Graziano Delrio assicura che “il diritto alla mobilità deve partire dalla sicurezza delle persone come garanzia imprescindibile”.

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