La chiusura dello spazio aereo russo, in seguito all’invasione dell’Ucraina, ha obbligato gran parte delle compagnie aeree a trovare strade alternative, con un noevole aumento dei tempi di volo. Del resto per alcuni voli, come quelli che collegano l’Europa al Sud Est asiatico, evitare il cielo sopra la Russia è particolarmente problematico, trattandosi del paese più vasto al mondo e che si trova proprio in mezzo alla tratta.
Secondo la società di monitoraggio FlightRadar24, dopo l’invasione russa almeno 21 compagnie aeree mondiali hanno cambiato la traiettoria dei propri voli.
Inevitabilmente i tempi di volo si sono allungati, come riporta il sito Torcha:
Pechino – Parigi 11h 55m -> + 6h 05m
Londra – Tokyo 11h 55m -> + 4h 30m
Helsinki – Tokyo 9h 30m -> + 3h 30m
Singapore – Helsinki 11h 50m -> +1h 25m
Sydney – Londra 23h 20m -> +30m
Un esempio pratico è il volo Finnair da Helsinki a Tokyo: prima dell’invasione dell’Ucraina gli aerei della compagnia di bandiera finlandese poco dopo il decollo viravano nel vicino spazio aereo russo per poi sorvolare la Cina non lontano dalla frontiera settentrionale con la Mongolia, quindi proseguire per mille miglia prima di entrare nuovamente nello spazio aereo russo, a nord di Vladivostok. Poi attraverso il mar del Giappone prima di cominciare la discesa verso l’aeroporto di Narita: in tutto circa 5mila miglia di viaggio. Ma l’ultimo volo che ha percorso questa tratta risale al 26 febbraio. Il giorno dopo la Russia ha chiuso il suo spazio aereo alla Finlandia. E allora l’unica soluzione era volare sul Polo Nord.