martedì, 19 Novembre 2024

Concordia, Schettino torna in aula il 23 settembre

Tra i nodi da risolvere le perizie richieste dalla difesa sugli apparati di bordo

Ad una settimana dal parbuckling della Costa Concordia, lunedì 23 settembre si tornerà in aula per il processo all'unico imputato, il comandante Francesco Schettino. Con la ripresa del processo, nel quale hanno già patteggiato cinque ex coimputati di Schettino (la pena più alta 2 anni e 10 mesi), si entrerà nel vivo del processo per il naufragio costato 32 vittime.   
Uno dei nodi che il tribunale dovrà tra l'altro sciogliere riguarda proprio una serie di perizie richieste dalla difesa sugli apparati di bordo, tra cui le porte stagne e i generatori d'emergenza. Alla richiesta si sono opposti la procura e l'avvocatura dello Stato. I difensori di Schettino, tra l'altro, avrebbero voluto compiere gli esami prima del raddrizzamento della nave, ma il collegio, riservandosi la decisione, ha stabilito che eventualmente potranno essere fatti una volta raddrizzato e stabilizzato il relitto: sarebbe stato troppo rischioso per i periti immergersi per le verifiche.  
E non è escluso che ad essere sentiti siano presto le stesse persone che erano in plancia con Schettino la sera del 13 gennaio 2012: gli ufficiali Ciro Ambrosio, Silvia Coronica, il timoniere Jacob Rusli Bin, il direttore dell'hotel di bordo, Manrico Giampedroni, ma anche la giovane moldava Domnica Cemortan, che era presente anche all'ultima udienza, e Roberto Ferrarini, responsabile dell'unità di crisi della Costa che si trovava quella sera a Genova e che più volte si sentì al telefono con Schettino.  

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