E' salito a 80 il numero delle vittime, di cui molti stranieri, del deragliamento avvenuto ieri sera nel nord della Spagna, nelle vicinanze di Santiago di Compostela. In totale 178 persone sono state portate all'ospedale e 95 sono ancora ricoverate, di cui 36, compresi quattro bambini, sono gravi. Sei dei dieci vagoni sono usciti dai binari in curva e si sono rovesciati. Tre vetture hanno preso fuoco.
Si tratta del più grave incidente ferroviario avvenuto nel paese negli ultimi 40 anni. La Farnesina ha smentito la presenza a bordo di un gruppo di italiani, come aveva reso noto la stampa spagnola, mentre sulla presenza di un viaggiatore italiano a bordo sono invece in corso verifiche da parte del ministero degli Esteri italiano.
A quanto pare la tragedia sembra essere associata a una violazione della velocità. Dalle comunicazioni via radio dalla cabina del treno tra uno dei due macchinisti e la stazione pochi istanti dopo il deragliamento infatti prende sempre più piede l'ipotesti dell'errore umano. "Andavo a 190 all'ora. Spero che non ci siano morti perché me li porterei sulla coscienza. Sono umano, sono umano…".
Il conducente, un macchinista di 52 anni con molta esperienza, non ha spiegato il motivo di una velocità così elevata, oltre il doppio di quella prevista in quel tratto, 80 km/h. Il limite è previsto perché la curva è "chiusa" e si trova subito dopo l'uscita di un tunnel, alla fine di diversi chilometri di rettilineo.