“L’85% dei viaggiatori internazionali si ferma a Roma, non va oltre. C’è una parte d’Italia che si lamenta dei troppi turisti nei centri storici, e ce n’è un’altra, come Napoli, la Campania, il Sud, che, invece, nonostante abbia potenzialità, paesaggio, arte, archeologia, non attrae abbastanza turismo”. Ecco perché secondo il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini “le politiche culturali e turistiche hanno bisogno di un coordinamento centrale forte, perché il turismo è strategico, per l’Italia e ancor di più per il Mezzogiorno”.
“Bisogna capire che per attrarre i turisti non bastano i capolavori – aggiunge il ministro intervistato dal Mattino – bisogna puntare sui servizi, i trasporti, l’assistenza sanitaria, il cibo, lo shopping e, naturalmente, la sicurezza. Napoli, sotto quest’ultimo aspetto, soprattutto, ha un’immagine negativa, ma è un’immagine che potrebbe essere archiviata se si lavora bene”.
Franceschini pone poi l’accento sui posti di lavoro che potrebbero derivare dagli investimenti in Beni Culturali: “se ne possono creare persino di più dei 250mila stimati nel rapporto Svimez, perché le potenzialità del Sud sono infinite. Bisogna crederci. Purtroppo – conclude Franceschini – la politica italiana non ha mai davvero creduto nelle potenzialità economiche dei Beni Culturali. È questo limite che bisogna abbattere”.