Fs, EasyJet e Delta in campo per Alitalia. C’è accordo cigs per 1.360 lavoratori

Sono tre le offerte sul tavolo per Alitalia. In campo, come previsto, c’è Ferrovie dello Stato, il player voluto dal Governo per dare forma al proprio progetto di rilancio, ma ci sono anche EasyJet, che ha partecipato alla procedura di vendita fin dalle sue prime fasi e l’americana Delta, con la quale i commissari avrebbero lavorato molto in questi mesi e avrebbe avanzato un’offerta non vincolante. L L’offerta di Fs stabilisce che venga fatto un piano industriale nel corso di una ‘confirmatory due diligence’, condizione essenziale dell’operazione per individuare soggetti privati e istituzionali interessati. Contemporaneamente Fs si riserva di costituire una società anche con la compartecipazione di un primario vettore aereo. Per tutelarsi, tuttavia, le Ferrovie avrebbero indicato che, qualora non si configurasse questo disegno, l’offerta decadrebbe. Esce di scena invece Lufthansa, che nelle ultime ore aveva chiarito di non essere interessata “ad essere co-investitore con il governo in una compagnia che ha bisogno di essere ristrutturata”.

Ora inizia la fase più difficile: costituire il progetto del Governo, ovvero una newco con una dotazione di almeno 2 miliardi in cui far confluire, insieme a Fs altri partner istituzionali e un partner del settore mentre si fa sempre più realistica l’ipotesi di una proroga del prestito ponte concesso dallo Stato ad Alitalia e che scadrà il 15 dicembre prossimo: 900 milioni da restituire con gli interessi di circa 100 milioni e sui quali è acceso già da aprile il faro della Ue per sospetti aiuti di Stato. “Da qui a dicembre credo che possa cambiare abbastanza poco”, ha detto ieri il sottosegretario allo Sviluppo economico Dario Galli a Radio Anch’io parlando del rinnovo del prestito.

Intanto arriva a soluzione il confronto tra azienda e sindacati sul rinnovo della cigs: la cassa è prorogata per altri 5 mesi (fino al 23 marzo 2019) per 1.360 dipendenti (210 in meno rispetto alla cifra di partenza, 1.570). Confermato anche il regime di ultrattività del contratto. Soddisfatti i sindacati, che parlano di passo importante e tornano a chiedere al Governo di essere convocati per fare chiarezza sul progetto per Alitalia. “Con la firma dell’accordo sulla cassa integrazione straordinaria – sottolinea la leader della Cgil Susanna Camusso – le organizzazioni sindacali, in un contesto difficile e di estrema incertezza sul futuro della compagnia, si sono assunte le loro responsabilità. Adesso, però, anche alla luce delle tre offerte giunte per Alitalia – conclude Camusso – è il governo che deve fare la propria parte e assumersi le proprie responsabilità, convocando urgentemente le organizzazioni sindacali per spiegare come intende rilanciare Alitalia e salvaguardare tutti i posti di lavoro”. Sul piede di guerra invece i consumatori con il Codacons che invoca l’Antitrust per il ruolo di Fs nella partita.

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