Il turismo soddisfatto a metà: bene Dl Rilancio, ma non basta

“Un decreto molto atteso dal quale ci aspettavamo una più consistente considerazione verso un comparto, quello turistico, maggiormente colpito dall’impatto dell’emergenza sanitaria ed economica”. Lo dice Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti, commentando il DL Rilancio. “Per le imprese ricettive – spiega – l’onda lunga della crisi si protrarrà fino al prossimo anno, per questo chiediamo interventi più sostanziosi di liquidità immediata a fondo perduto, velocizzando al massimo la semplificazione dei procedimenti burocratici. La Francia oggi ha annunciato un piano Marshall per il turismo, serve subito uno choc positivo per un settore così strategico per l’economia del Paese e sostenere le imprese in questa crisi senza precedenti”.

“Meglio di come pensavamo ma per il rilancio del turismo ancora non basta – gli fa eco il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca -. Ci sono provvedimenti specifici (come l’Imu che è una boccata d’ossigeno per le aziende oppure gli affitti degli alberghi) ma quello che noi contestiamo è che non si faccia una graduatoria di gravità dei settori e si continuino a fare dei provvedimenti erga omnes che sono sufficienti per alcuni settori che riprenderanno molto più rapidamente ma che non sono assolutamente insufficienti per settori come il nostro la cui coda della crisi sarà molto ma molto più lunga”.

Dello stesso avviso anche Marina Lalli, presidente di Federturismo Confindustria: “Per il turismo serve di più. Non possiamo nascondere di essere delusi per le misure contenute Dl Rilancio, anche se la nostra delusione è contemperata dalla comprensione dimostrata dal ministro Dario Franceschini che ha voluto spiegare personalmente la manovra agli operatori. L’abbiamo apprezzato come dichiarazione di attenzione nei nostri riguardi. Lui stesso ha ammesso che si rende conto che c’era da giocare con una coperta corta e ovviamente non possiamo essere soddisfatti. Però ha sottolineato che questo era quello che c’era e lui ha cercato di tirare il massimo che poteva fare. Ci auguriamo e ci ha lasciato intendere che, essendo il nostro settore particolarmente colpito e con tempi più lunghi per rimettersi in piedi, nelle prossime situazioni potrebbe essere preso in considerazione più degli altri. L’aver voluto fare la punta di diamante delle misura attraverso un bonus vacanza che va a cadere sulle persone invece che sulle imprese ci potrebbe penalizzare. A questo punto bisognerà mettere in campo una campagna decisa di promozione che lo stesso Governo si è impegnato a fare con 20 milioni di euro nello stesso decreto per sfruttare quanto più possibile questi due miliardi e trecentomila che lo Stato si è posto come tetto per il bonus vacanze”. Sull’Imu la Lalli spiega: “E’ l’unica iniezione di liquidità che abbiamo ricevuto, certo abbiamo molte altre tasse sarebbe stato meglio perché resto il fatto che sono mesi che non incassiamo nulla”.

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