Il Dl Cultura passa al Senato con 175 sì

Ora va alla Camera. Soddisfatto Bray: è solo il primo provvedimento

Con 175 sì, 18 no e 54 astenuti, il Senato ha approvato il decreto Cultura per il rilancio dei beni culturali voluto dal ministro Massimo Bray. Il provvedimento, che contiene misure per Pompei, Uffizi, soldi per le fondazioni liriche, tax credit per cinema e misure per 500 nuovi posti di lavoro, ora passa alla Camera. I voti a favore sono quelli di Pd, Pdl, Gal, Sel, Gruppo misto e autonomie; astenuti i 54 senatori del M5S mentre hanno votato contro i 18 senatori leghisti e, in dissenso dal gruppo, l'ex ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi.
Soddisfazione ha espresso Bray: "l'approvazione in prima lettura di questo decreto è un segnale di attenzione alle richieste che ci arrivano di dedicare sempre maggiore attenzione alla cultura. Si tratta di un primo provvedimento – ha osservato Bray – ma è un provvedimento che crede nella cultura come valore, come collante di un Paese che vuole essere unito e credere unito nel suo futuro. La scarsità di risorse – ha aggiunto Bray – è certamente uno dei problemi più urgenti che dobbiamo affrontare ma è anche l'occasione per ripensare la gestione delle forme di utilizzo del denaro pubblico. Sono scelte, quelle approvate oggi, la cui applicazione sarà monitorata e pianificata con rigore. I compiti del ministero – ha concluso Bray – dovranno essere sempre più orientati non nelle attività amministrative, ma a rendere più agili le procedure di funzionamento del ministero, garantendo l'efficienza delle relazioni con le reti territoriali e promuovendo il dialogo con gli enti locali".

 

 

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