Crescita economica, sicurezza, cambiamento climatico, sostenibilità e trasporti. Sono questi i punti chiave su cui si giocherà la sfida del turismo globale che sta cambiando velocemente e in cui emergeranno nuovi Paesi sia per quanto riguarda le spese dei turisti che i ricavi. L’Italia, attualmente, si trova in una posizione competitiva e, per mantenerla, va rafforzata. Dipenderà da come gestirà questi fattori e da come saprà adattarsi ai nuovi mega trend del turismo.
È questo il fulcro del convegno “Turismo obiettivo 2035: momento della verità e nuove sfide. Clima, migrazioni e strategie di adattamento” organizzato da Confcommercio a Ttg Travel Experience a Rimini.
Per questo Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, lancia un appello alla politica: “L’Italia migliora le sue performance e il turismo si conferma una risorsa preziosa per creare ricchezza e nuova occupazione. Ma sulla sostenibilità si gioca il futuro di tutti. Le imprese stanno correndo per adeguare i propri standard incontrando, peraltro, l’apprezzamento dei viaggiatori, ma il governo le deve sostenere in questa fase di transizione”.
Tra le principali tematiche affrontate nel convegno il fatto che l’Italia sale dal 10 all’8/o posto per spesa turistica generata all’estero in una top ten guidata dalla Cina e dagli Stati Uniti. I tedeschi sono i turisti più affezionati del Belpaese, seguiti dagli americani con rispettivamente circa 7,9 e 6,5 miliardi di euro di spesa. La Spagna è il primo Paese europeo, con una spesa di 92 miliardi di dollari, e supera sia il Regno Unito che la Francia. Nel 2023 l’Italia si è posizionata al quinto posto, con circa 56 miliardi di dollari.
Tra i trend da tenere sotto occhio il fatto che c’è una forte correlazione tra l’aumento del Pil e la spesa turistica, soprattutto per i viaggi all’estero, e quindi l’Italia deve puntare a mercati come India, Indonesia, Cina e Turchia. La crescita della spesa turistica è anche legata allo sviluppo dei trasporti che si trova di fronte ad una fase storicamente importante: la riduzione delle emissioni inquinanti.
Settore aereo e ferroviario sono in forte crescita negli ultimi anni e una sempre maggiore collaborazione è necessaria per aumentare l’efficienza per i turisti e per ridurre le emissioni. Proprio l’intermodalità è al centro dell’attenzione anche da parte della politica, ma sono da attuare diverse azioni al fine di renderla efficace.
La classifica Global Climate Risk Index dei diversi Paesi pubblicata da Germanwatch nel 2024 evidenzia che tanto Paesi asiatici a forte vocazione turistica, come la Thailandia, quanto Paesi generatori, come l’India o la Germania, vanno incontro a rischi elevati dal punto di vista climatico. Anche in Italia sta cambiando il clima e stanno cambiando anche i turisti e i servizi che l’impresa turistica deve essere in grado di fornire per rimanere competitiva.
Infine la sostenibilità valore aggiunto per i turisti, soprattutto i più giovani: l’ambiente è importante da ben oltre 10 anni per 7 italiani su 10. Addirittura il 35% dei turisti sarebbe disposto a pagare un costo maggiore pur di usufruire di servizi turistici che adottino comportamenti di sostenibilità ambientale per hotel, ristoranti e stabilimenti balneari. “I viaggiatori di oggi – conclude Sangalli – sono, infatti, sempre più consapevoli dei cambiamenti e dei rischi che l’emergenza climatica (e le altre sfide globali) porta con sé. Così il turismo si sta riadattando su tre nuovi assi che potremmo definire con tre S: Sicurezza, Sostenibilità e Scelta”.