lunedì, 23 Dicembre 2024

L’Ebola fa paura ma nessuna disdetta per l’Africa turistica

Il turismo italiano verso l’Africa resiste all’Ebola. Certo, nessuna delle destinazioni battute dal turismo organizzato tocca Liberia, Sierra Leone e Guinea (e molti dei Paesi circostanti) ma comunque c’è chi chiede informazioni sanitarie, chi vuole essere rassicurato anche solo per fare uno scalo a Parigi o negli Emirati Arabi e chi posticipa la partenza o cambia destinazione di viaggio. “Noi con Ebola non c’entriamo nulla – ribadiscono con forza dall’Ente del turismo del Kenya -geograficamente, Liberia, Sierra Leone e Guinea sono più vicini a Madrid, Parigi e Londra di quanto lo siano al Kenya. I voli con i Paesi colpiti sono sospesi e per viaggiare dalle aeree infette al Kenya bisognerebbe guidare per due settimane. Nonostante questo in tutti i confini tutti i passeggeri sono sottoposti al controllo della temperatura. Misure diffuse in Africa, ma non ancora in Europa nonostante la paura che nel continente si sta diffondendo”.

Gli fanno eco dal Sudafrica. “Non ci sono casi di Ebola in Sudafrica – spiega il console generale del Sudafrica a Milano Saul Kgomotso Molobi – e il nostro sistema sanitario è comunque pronto ad affrontare l’emergenza nel caso dovesse presentarsi. I nostri aeroporti hanno tutta l’attrezzatura”.    

Secondo Luca Battifora, presidente di Astoi Confindustria, “il problema è serio, ma è enfatizzato dai media. Non ci sono rischi di nessun tipo per le mete del turismo organizzato. C’è un ingigantimento di un problema che riguarda pochi Paesi in un continente che ne conta più di 50. Anche se la situazione è tranquilla dobbiamo registrare un “warning” nella percezione e questo fa sì che ci sia un rallentamento in alcune destinazioni dell’Est Africa. Ma con questa logica non dovremmo più partire neanche anche per gli Usa, la Germania, la Spagna e dove ci sono stati dei casi. Per quanto riguarda l’Egitto e il Sudafrica, poi, continuiamo a registrare forti crescite nelle prenotazioni”.   

“Il fatto vero – spiega Vittorio Kulczycki, presidente di Viaggi e Avventure nel Mondo – è che l’utente medio non conosce la geografia e pensa che l’Africa sia un unicum. Quest’anno non credo riusciremo a fare viaggi in Senegal, in Togo e abbiamo appena cancellato il viaggio in Sudan ma abbiamo tanti altri luoghi dove si può andare senza problemi come Tanzania, Sudafrica, Namibia che hanno anche condizioni igieniche molto avanzate. Il problemi del Kenya, poi, non hanno a che fare con l’Ebola quanto piuttosto con il terrorismo”.

“I turisti italiani – dice Gianni Rebecchi presidente di Assoviaggi Confesercenti – possono stare tranquilli perché la situazione è assolutamente sotto controllo. Certo il livello di attenzione dei passeggeri è molto salito e assistiamo a posticipi del viaggio, a cambi di destinazione e soprattutto a una forte richiesta di informazioni”.

“Per il momento non abbiamo nessun dato – spiega Fortunato Giovannoni presidente di Fiavet Confcommercio – e il mondo dei viaggi è tranquillo. Non vogliamo essere né allarmisti, né buonisti. Nelle nazioni dove ci sono i focolai non c’è nessun operatore turistico italiano. Al momento non ci sono disdette né verso il Kenya e Zanzibar, né verso la Tanzania o il Sudafrica”. 

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