venerdì, 29 Marzo 2024

L’emergenza coronavirus cambia la mappa dei viaggi

Per il viaggio di nozze neppure il coronavirus potrebbe far cambiare idea ai futuri sposi. “Se una coppia sogna da una vita una certa luna di miele non ci rinuncia facilmente”, dice Diego Luccarelli, personal travel agent. Piuttosto rinvia la data del matrimonio. L’emergenza sanitaria provocata dal virus dilagato dalla Cina sta modificando, sperano tutti solo temporaneamente, il mondo dei viaggi e delle vacanze, come è emerso alla Bit di Milano, primo test sul settore da quando è scoppiato l’allarme.

“Per fortuna i viaggi di nozze si organizzano anche un anno prima – dice Luccarelli, ufficio prenotazioni della Musement – Quindi resta tutto il tempo per decidere”. Se la luna di miele però era già imminente, ecco una ripresa di mete come Egitto, Oman, Algeria, Dubai.

Penalizzati invece i viaggi di affari. “Ci sono chiaramente degli alert sul business: non è tanto il cliente finale, che adesso si spaventa ma tra un mese riparte – dice Isabella Maggi del Gruppo Gattinoni network – ma sono proprio le aziende che in questo momento hanno una policy ‘per un mese niente trasferte'”.

“Abbiamo come clienti grosse aziende che per 6 mesi hanno completamente bloccato i viaggi in Cina – conferma Liliana Dornetti, responsabile di Pronto Visto, agenzia di pratiche consolari, visti turistici e di affari con sede a Roma – In generale però c’è un rallentamento, temiamo ci vorranno mesi prima che tutto riprenda normalmente, rispetto al mercato asiatico poi, per agenzie come la mia, è una grossa batosta, perché rappresenta il 40-45% del nostro lavoro”.

Per quanto riguarda le vacanze, chi deve partire cambia semplicemente destinazione. Da Astoi confermano che il viaggiatore si sta orientando verso Nord e Sud America, Africa e ovviamente Europa, evitando per il momento i paesi asiatici. Mete comunque che potrebbero ridiventare interessanti grazie a un riallineamento dei prezzi e a particolari promozioni.

Così come non si lascia scoraggiare chi ama le crociere e cerca alternative. “C’è stato un grande interesse quest’anno per noi – ha ammesso Mattia Mattivi, market manager della compagnia Australis, che organizza spedizioni in luoghi come la Terra del Fuoco, lo Stretto di Magellano, Capo Horn – Poi noi abbiamo rotte diverse e soprattutto imbarcazioni da 200, al massimo 300 persone”.

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