L’Italia riapre tra app, questionari e regole diverse tra le varie regioni

Liberi tutti, ma solo a determinate condizioni. L’Italia con la ‘serratura aperta’, ancora divisa tra chi oscilla per una più rapida ripresa economica e chi per la lenta cautela della salute, resta un rebus per i tanti turisti o semplici cittadini che si sposteranno tra le regioni. Sparisce infatti l’autocertificazione, ma in generale rimarranno i divieti di assembramenti, di togliere la mascherina nei luoghi al chiuso accessibili al pubblico e sui mezzi di trasporto.

Le stesse Ferrovie dello Stato si preparano alla ripresa degli spostamenti in tutto il Paese: diventano 80 le Frecce, 48 gli Intercity e 4653 le corse regionali in circolazione. Ma stazioni e scali restano sorvegliati speciali: primi tra tutti Termini e gli aeroporti di Roma, dove saranno rilevate le temperature corporee. Inoltre nel Lazio sarà potenziato il contact tracing mentre i casi sospetti saranno indirizzati ai drive-in per possibili test, ma la Regione Lazio auspica anche il “tracciamento a livello nazionale”.

Dalle precauzioni della Capitale al monitoraggio hi-tech in Trinacria: dal 5 giugno sarà attiva l’app ‘Sicilia Sicura’ per chi arriva nella regione e sarà facoltativa, permettendo a chi arriva nell’Isola di poter essere assistito dal personale medico dell’Unità sanitaria turistica, istituita in ognuna delle nove province. Anche qui sono previsti controlli con i termoscanner nei principali punti di snodo.

Il governatore della Puglia ha invece fatto esplicita richiesta a chiunque dovesse entrare nel territorio regionale, in qualità di turista o di rientro nella propria regione, di segnalare la propria presenza e di tenere memoria dei contatti.

In Campania si annuncia un attento aumento di controlli e test rapidi, ma si pianificano anche controlli alle stazioni di Salerno e Napoli – dove il sindaco invoca i tamponi per chi arriva da fuori regione – nei porti, all’aeroporto e ai caselli autostradali, con particolare attenzione a chi proviene da Lombardia, Piemonte e Liguria. Il capoluogo campano, in particolare, dovrà allinearsi alle restrizioni in tutta la regione: il Tar ha sospeso l’ordinanza in base alla quale, i locali avrebbero potuto somministrare bevande e alimenti, anche da asporto, fino alla mezzanotte (e non fino alle 22).

In Piemonte la linea è quella nazionale, ma sarà obbligatorio indossare la mascherina anche all’aperto vicino ai centri commerciali, per esempio nei relativi parcheggi.

Ci sono anche regioni che guardano oltre, preparandosi a maggiori libertà: in Veneto, dove in questi giorni si stanno chiudendo i ‘Covid Hospital’, si annunciano già pronte le linee guida su teatri, discoteche, cinema, casinò e sale giochi, in attesa della convocazione del governo.

E c’è la governatrice calabrese che, tra ironia ed entusiasmo, annuncia l’apertura con incentivi conviviali: “La Calabria è aperta a tutti e a chi viene gli si offre una cena”.

editore:

This website uses cookies.