venerdì, 19 Aprile 2024

Manovra, più soft la tassa sulle barche

Ma Ucina chiede che sia tassa su bene e non di soggiorno. Pronta protesta al largo di Napoli

La tassa sulle barche di lusso sarà progressivamente più leggera. A stabilirlo un emendamento dei relatori alla manovra approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera. La copertura della misura avverrà con un aumento dell'accisa sul tabacco. Con l'emendamento approvato, per le unità da diporto la tassa è ridotta del 15%, del 30% e del 45% decorsi, rispettivamente, 5, 10 e 15 anni.
Per il presidente di Ucina, Anton Francesco Albertoni, "rimane però inaccettabile che la tassa venga applicata alle imbarcazioni utilizzate quali beni strumentali delle aziende. Il nostri impegno – sottolinea – proseguirà incessantemente anche perché la disposizione venga tramutata da tassa di soggiorno quale è attualmente a tassa sul bene, onde evitare la fuga dalle acque italiane compromettendo gravemente il turismo nautico e le economie costiere".
Ucina è già riuscita ad ottenere importanti correttivi al provvedimento, riducendone significativamente l'importo già prima dell'adozione del testo definitivo da parte del governo. E' inoltre stata ottenuta, viene precisato, l'esclusione dal pagamento della tassa per tutti i natanti e per tutte le unità in rimessaggio, oltre all'abbattimento delle imposte giornaliere previste per le unità inferiori ai 34 metri e il dimezzamento della tassa per le unità a vela.
Intanto il prossimo weekend nel golfo di Napoli, nelle acque tra Capri e Ischia, l'Unione Nazionale Armatori da Diporto organizza un raduno generale, per un "affondamento di massa" di protesta. L'obiettivo è far convergere 2-300 diportisti per manifestare dissenso contro il "Decreto Salva Italia" che "affonderà definitivamente il mondo della nautica".  

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