Per il turismo italiano, che a causa della pandemia ha scontato l’anno peggiore della sua storia e che vive “una situazione da Dopoguerra”, l’attenzione del premier Mario Draghi al settore che vale oltre il 13% del pil e l’arrivo di Massimo Garavaglia alla guida di un ministero dedicato sono un segnale di conforto e di speranza. Ma c’è un problema enorme: il tempo. La transizione dal Mibact sia veloce – chiedono in coro le associazioni – perché le imprese (ferme in molti da casi addirittura da marzo scorso) sono con l’acqua alla gola e i lavoratori (il turismo offre moltissimi posti a giovani e donne) sono alla disperazione.
“Siamo molto preoccupati – dice all’ANSA il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca a seguito del discorso di Mario Draghi – sulla tempistica del trasferimento delle competenze dal Mibact al neonato ministero perché siamo in Italia e la burocrazia è sempre in agguato. Ma dall’altra parte siamo davvero contenti di avere un ministro che al tavolo del cdm parlerà solo ed esclusivamente di turismo”.
E’ soddisfatto per le parole del premier ma condivide la preoccupazione sui tempi Pier Ezhaya, presidente di Astoi Confindustria Viaggi: “Il comparto – spiega – versa in condizioni gravissime e molti provvedimenti, peraltro già approvati e ancora in fase di chiusura, hanno subito un’ulteriore battuta d’arresto in concomitanza con la crisi di governo”.
Il presidente di Assoturismo Vittorio Messina aggiunge: “Ora attendiamo che queste intenzioni annunciate dal premier incaricato si concretizzino nel programma del governo: un nodo fondamentale sarà lo spazio che verrà concesso al settore all’interno del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, che va rimodulato, come abbiamo chiesto più volte, in direzione di una maggiore attenzione alle micro, piccole e medie imprese”.
“L’Italia è un grande Paese di cui dobbiamo essere orgogliosi e per il quale siamo pronti a ripartire con coraggio e fiducia, ma la ricostruzione del turismo deve essere in cima alla lista delle priorità” dice Marina Lalli di Federturismo Confindustria.
“Il nuovo Governo sembra ormai essere ai nastri di partenza e nasce sotto i migliori auspici – dichiara Armando Ballarin, presidente dello Skal Italia – e non possiamo che esprimere piena condivisione, anche per la volontà europeista ed atlantistica manifestata, che rispecchia da sempre la volontà degli operatori turistici professionali. Apprezzamento anche per la volontà manifestata di voler cambiare registro e modello di organizzazione a un settore economico produttivo che trae la sua forza da un sistema ricettivo diffuso sul territorio. Ma manifestiamo nel contempo tanta preoccupazione per lo stato di salute delle imprese colpite economicamente da questa pandemia, ma non certo nell’orgoglio, che attendono certezze per offrire il proprio contributo alla ripresa dell’Italia e del suo sistema turistico che va rifondato nel rispetto anche di quelle microimprese che con proprie energie hanno contribuito all’incremento del pil. Mi auguro – conclude Ballarin – che il presidente Draghi possa puntare alla manifestata volontà di puntare sulla sostenibilità anche l’accessibilità che costituisce non solo un dovere sociale ma anche una grande opportunità economica per le imprese e per la collettività, potendosi rivolgere ad un potenziale di circa 10 milioni di consumatori. Noi siamo pronti ad offrire il nostro contributo di esperienza e professionalità”.
Più velocità e accessibilità, meno burocrati e virologi è quello che chiede Luca Patanè, presidente di Confturismo, che ricorda: “Che l’Italia sia un paese bello, attrattivo, con un patrimonio immenso ci sta e fa parte del motore del turismo mondiale. Questo è un dovere che ci tramandiamo di generazione in generazione ma bisogna ricordarsi che molti popoli non vanno al Duomo e nei centri storici ma al centro commerciale. Quindi la nostra attrattività è anche nel commercio, nello shopping, nel cibo. Differenti popoli e differenti emozioni, dobbiamo mantenere e accrescere il nostro immenso patrimonio e renderlo fruibile a tutti ma promuovere e raccontare l’Italia in tutte le sue sfumature”.
“Apprezzo – dice Ivana Jelinic a capo della Fiavet – le note sui progetti inerenti la digitalizzazione, i programmi di innovazione, ma in particolare apprezzo la presa di coscienza dello sforzo necessario da parte della generazione di Draghi di impegnarsi, come fecero i loro padri e nonni, per le nuove generazioni che meritano un futuro migliore”.
“Siamo molto soddisfatti – commenta dal canto suo Fulvio Avataneo, presidente AIAV – dell’importanza che il presidente Draghi ha voluto attribuire al settore, riattivando un Ministero che mancava ormai da troppo tempo. E il fatto che lo abbia dotato di una propria autonomia finanziaria sottolinea, a nostro modo di vedere, l’essenzialità del comparto per l’economia del Paese”.
Dopo l’annuncio “last minute” della mancata apertura degli impianti sciistici per gli operatori ha significato molto l’impegno di Draghi ad avvertire il prima possibile tutti di ogni cambiamento delle “regole”: “Importante anche l’impegno a evitare, seppure nel rispetto delle emergenze, comunicazioni all’ultimo minuto su misure che condizionano l’operatività delle imprese e la vita delle persone” sottolinea Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi.
“Al ministro – aggiunge Nicola Ciccarelli, presidente del gruppo proprietario di Swadeshi Hotels e consigliere nazionale Confindustria Alberghi – chiederemo di accompagnare il comparto turistico e in particolare il settore alberghiero lungo tutto questo 2021 verso una ripresa che si preannuncia lenta e difficile. Non ci sarà bisogno soltanto di finanziamenti, ma anche e soprattutto di misure adeguate. È sbagliato continuare a investire nella Cassa integrazione se non ci sono politiche attive del lavoro. Chiediamo poi un tax credit “rafforzato” sugli investimenti per ristrutturazioni e riqualificazioni, esonero contributivo per il lavoro, riduzione del carico fiscale, riduzione dell’Iva per aumentare la competitività del Paese e nuove regole per l’intermediazione online. Ancora, sarà importante portare il rimborso dei finanziamenti previsti dal Decreto Liquidità da 6 a 12 anni e prevedere un bond turismo a 20 anni a tasso ridotto”.