Naufragio Concordia, secondo le Capitanerie la Costa sapeva
Indagine 'parallela' a quella penale che punta il dito oltre che contro schettino sulla società


Costa Crociere, nonostante sapesse cosa stesse accadendo sulla Concordia, "non si è tempestivamente messa a disposizione" delle autorità a terra che avrebbero dovuto coordinare i soccorsi, violando così l' articolo 19 del decreto legislativo 196/2005. Ed inoltre, attraverso il responsabile dell'Unità di crisi Roberto Ferrarini, avrebbe partecipato "attivamente alle decisioni prese a bordo". E' un'accusa pesante quella contenuta nella relazione conclusiva dell'indagine condotta dalle Capitanerie di Porto sul disastro del Giglio. Un'indagine 'parallela' a quella penale, le cui conclusioni sono state consegnate ai pm di Grosseto lo scorso 8 ottobre. La relazione è firmata dal contrammiraglio Ilarione Dell'Anna e – oltre a ribadire gli errori e le inadempienze di Schettino – punta il dito sulla società, chiamando in causa sia il direttore dell'unità di crisi Roberto Ferrarini sia il vice presidente Manfred Ursprunger.   

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