Nel turismo crescono i consumatori superstar e i mocal traveler

Da una parte un “consumatore superstar” che organizza il proprio viaggio, lo certifica sul web e poi “guida” i futuri potenziali clienti con la recensione della propria esperienza. Dall’altra l’ “ibridazione” e cioè la combinazione degli elementi del turismo (prodotto, elementi del prodotto, fornitura e così via) che ha come testimonial d’eccellenza il cofanetto viaggio, “ibrido” tra il regalo classico e il viaggio.

Sono alcuni degli spunti sul turismo di domani emersi nel corso del convegno “Nuovi modelli di business nelle imprese del turismo e nuove competenze manageriali” organizzato da Manageritalia, Confturismo e Confcommercio Veneto ed Emilia Romagna, Ciset Università Ca’ Foscari di Venezia e finanziato da Fondir.   

Secondo le elaborazioni Manageritalia sui dati Inps, in un paese povero di managerialità, c’è meno di un dirigente ogni 100 dipendenti (0,85%) e i dirigenti nel turismo sono quasi assenti. Nel comparto alberghi e ristoranti in Italia solo 677 (0,05% dei lavoratori dipendenti) e, anche volendo allargare lo spettro ai quadri, sempre negli alberghi e ristoranti, in Italia ce ne sono 3.942.   

Tra i consumatori crescono i mocal traveler (Mobile + Social Traveler) che si distinguono non solo per la loro costante attività sui social network (la penetrazione dei social nei Paesi avanzati è pari al 44% della popolazione) ma anche per l’uso elevato di devices mobili (smartphone, tablets, ecc.) per accedere ai social, acquistare prodotti online tra cui viaggi (il 20% del fatturato dell’industria dei viaggi viene da mobile), etc.   

Sempre in quest’ambito si segnala il caso di Booking.com in cui appunto il cliente si organizza il proprio viaggio, lo recensisce e lo consiglia (o sconsiglia) ad altri. Ma c’è anche Village 4 All, che gestisce il marchio di qualità internazionale ospitalità accessibile.  

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