O’Leary attacca: chiunque può gestire Ita meglio di Roma

Un intervento deciso sui “75 anni” di mala gestione di Alitalia prima e di Ita poi. E, a cascata, sull’accordo con Lufthansa e sulle politiche di
concorrenza di Bruxelles. Con gli abituali toni categorici, l’istrionico ceo di Ryanair Michael O’Leary approda nella capitale delle istituzioni comunitarie e non le manda a dire all’esecutivo di Ursula von der Leyen, colpevole nella sua visione di “concedere tutto” al tandem franco-tedesco formato da Lufthansa e Air France, a scapito di chi – come la sua low cost – “continua a investire” in Europa. Ma le stoccate arrivano a
colpire anche Roma dove, ha attaccato, i governi “per anni hanno dimostrato di essere straordinariamente incompetenti” nella gestione della compagnia di bandiera.

Giunto di prima mattina a Bruxelles con in tasca una petizione siglata da 1,1 milioni di passeggeri per chiedere all’Ue di “mantenere i cieli aperti” contro le continue cancellazioni dei sorvoli a causa degli scioperi – perlopiù francesi – dei controllori del traffico aereo, O’Leary ha subito messo nel mirino la politica di concorrenza targata von der  Leyen. Partendo dall’assunto che anche la recente intesa tra Lufthansa e Ita “sarà approvata automaticamente” senza difficoltà, per il solo motivo che agli acerrimi nemici tedeschi “tutto è concesso da Bruxelles”. Un attacco frontale sul via libera accordato dall’Antitrust comunitario alla ricapitalizzazione da 6 miliardi di euro messa in campo da Berlino nel 2020 per sostenere la compagnia durante il Covid, e che “non ha fatto altro che accrescere il potere” del vettore tedesco.

Ora l’operazione con Ita “fa parte di un processo di consolidamento inevitabile” in Europa, ha ammesso l’amministratore delegato, ma “non sarà positiva per Roma”. Che, è il ragionamento, diventerà per Lufthansa nient’altro che un bacino di raccolta di passeggeri “per portarli verso gli hub di Francoforte e Monaco”.

Un gioco a somma zero per O’Leary, impegnato a sua volta a difendersi dalle critiche del ceo tedesco Carsten Spohr, che aveva accusato Ryanair di avere “una quota dominante sul mercato italiano”. Illazioni che, nella visione dell’irlandese, non corrispondono al vero e non riconoscono l’impegno della low cost in Italia, dove il mercato “è vibrante”. Dal canto suo, Dublino ha tutta l’intenzione di “continuare a crescere” in Italia e la sfida a Lufthansa è appena iniziata.

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