Il vaccino contro il Covid è appena arrivato e il mondo del turismo spera in una ripresa dei viaggi a breve. Ma per chi vuole viaggiare, oltre al vaccino, potrebbe esserci bisogno di un ‘passaporto Covid’ o ‘passaporto vaccinale’. Diverse società stanno già lavorando ad app o sistemi che consentano agli utilizzatori di caricare i dettagli dei loro test sul Covid e sulle vaccinazioni, creando di fatto delle credenziali digitali da mostrare per poter accedere a eventi, stadi, cinema e in caso in altri paesi.
In Usa, la Common Trust Network, no profit fra The Common Project e il World Economic Forum, si è già alleata con diverse compagnie aeree e strutture sanitarie all’interno degli Stati Uniti. La app ‘CommonPass’ a cui sta lavorando consente a chi la usa di caricare i risultati dei propri test sul Covid o, in caso, la prova delle vaccinazioni effettuate da un ospedale o da medici, generando così un certificato sanitario o un pass sotto forma di codice a barre che può essere mostrato alle autorità senza rivelare informazioni sensibili. “Si può essere sottoposti a test ogni volta che si attraversa un confine, ma non si può essere vaccinati ogni volta”, afferma in un’intervista a Cnn Thomas Crampton, responsabile del marketing e della comunicazione di The Common Project, mettendo in evidenza la necessità di credenziali facili e trasferibili, insomma una sorta di passaporto vaccinale. Gli ostacoli comunque non sono pochi, dalla privacy alla diversa efficacia dei vaccini, senza contare lo scarso successo delle iniziative sul tracciamento con le app.