A poco meno di una settimana dall’entrata in vigore del Green Pass, le Regioni provano a mediare con il Governo per un alleggerimento delle misure proposte. Le regioni, tramite il governatore della Toscana Eugenio Giani, fanno sapere di essere in contatto con Palazzo Chigi per ‘un alleggerimento delle misure’. Ma c’è chi, come il presidente della Liguria Giovanni Toti, ammette di non avere alcuno scrupolo, in caso di necessità, a chiedere il certificato verde “per ogni luogo di questo Paese, trasporto, lavoro e scuola”. Il collega dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, propone di estendere il pass anche alle discoteche e sale da ballo. Un’operazione che consentirebbe non solo la riapertura dell’unico settore ancora chiuso ma anche di porre maggiore attenzione al contingentamento evitando le “troppe feste private senza controlli”.
Al momento, ha annunciato il ministro della Salute Roberto Speranza, i green pass scaricati sono 41,3 milioni, con una crescita di 1,2 milioni al giorno. “Il green pass – ha detto Speranza – può aiutarci a rendere più sicuri i luoghi dov’è applicato e aiuterà a limitare le restrizioni”.
Sul tavolo anche la questione degli italiani all’estero, vaccinati con sieri non riconosciuti dall’Ema e quindi impossibilitati a ricevere il certificato verde. Un primo in tal senso passo è arrivato con l’ordinanza firmata da Speranza con la quale vengono riconosciuti i certificati vaccinali e di guarigione dalla Gran Bretagna. Decisioni simili potrebbero dunque arrivare anche per altri Paesi, come la Russia. Intanto, con altre due ordinanze, il ministro ha prorogato il divieto di ingresso in Italia da India, Bangladesh, Sri Lanka e Brasile e la quarantena di 10 giorni per chi arriva da Paesi extraeuropei fatta eccezione per quelli della lista raccomandata dall’UE per i quali la quarantena è ridotta a 5 giorni.
Per i Paesi europei e dell’area Schenghen, oltre che per Canada, Giappone, e Stati Uniti, è prorogato il regime di ingresso con i requisiti della certificazione verde.