Riaprono bar e ristoranti ma manca personale e da oggi 3 regioni bianche

Da domani, martedì 1 giugno, bar e ristoranti potranno tirare un altro sospiro di sollievo: si potrà infatti consumare all’interno. “C’è una voglia di evasione e di leggerezza dopo un periodo così lungo di stop, e tutti speriamo che questa volta si apra per non chiudere più – spiega all’ANSA Roberto Calugi, direttore generale Fipe-Confcommercio – ma bisogna stare attenti perché se l’emergenza sanitaria sta scemando, i problemi economici di chi lavora nel nostro settore non termineranno dall’oggi al domani, manca il personale e i locali dei centri storici sono allo stremo”.

Calugi spiega che su 300mila tra bar e ristoranti in Italia, lo scorso anno 22mila hanno chiuso a causa del lockdown e 20mila quest’anno: “Le riaperture sono il miglior e unico vero sostegno che permette di avere una prospettiva di lavoro – sottolinea – ma l’emergenza economica continuerà. Sono molto preoccupato per i centri storici delle nostre città dove il lavoro viene spesso svolto in smart working, cosa che penalizza molto bar e ristoranti. Altra componente è quella turistica che pesa per 8 miliardi di euro: anche se c’è una ripresa di quello nazionale, il turismo straniero è ancora molto esiguo”. E se nel 2019 bar e ristoranti avevano fatturato 90 miliardi di euro, nel 2020 “ne abbiamo persi 40 e nel 2021 siamo già a 20 miliardi in meno, per un totale di 60 miliardi di euro persi”, dice Caluggi, dati alla mano.

Ma non basta. “Dobbiamo fare i conti con una drammatica mancanza di personale, si fa una fatica incredibile a trovare qualcuno disposto a lavorare nei bar e nei ristoranti, sia in cucina che in sala – assicura Colugi – da una parte perché chi lavorava in questo comparto viste le modeste somme ricevute durante il lockdown, arrivate oltretutto in fortissimo ritardo, è uscito dal settore e ha trovato un altro lavoro, dall’altro chi riceve i sussidi di disoccupazione, come l’indennità di licenziamento o il reddito di cittadinanza, spesso preferisce rimanere a casa”.

Intanto, già oggi, alla vigilia del Ponte del 2 giugno che sarà un assaggio di vacanze ormai quasi vere per milioni di italiani, Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Molise sono le prime tre regioni che diventano ‘bianche’ e dove si potrà  dire addio al coprifuoco e salutare le riaperture di ristoranti e bar al chiuso, piscine coperte, parchi tematici, sale giochi, wedding, fiere, sagre, circhi, corsi di formazione, convegni.

Dal 7 giugno saranno in bianco – secondo l’attuale andamento dei contagi – anche Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto, mentre dal 14 dovrebbe toccare a Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia e alla provincia di Trento. Le ultime sette regioni ancora gialle potrebbero cambiare colore dal 21 giugno, con l’inizio dell’estate. Il calendario delle riaperture prevede (per le regioni non bianche) il via libera dal 15 giugno ai matrimoni con cerimonia, parchi tematici e congressi; dal 21 giugno via il coprifuoco mentre dal 7 giugno slitta ancora sino alle 24; dall’1 luglio riprendono infine corsi di formazione, centri benessere, sale giochi, eventi sportivi al chiuso, piscine coperte.

Infine, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato la proroga dell’ordinanza, fino al 21 giugno, che vieta l’ingresso in Italia per chi proviene da India, Bangladesh e Sri Lanka.

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