Non si arresta la chiusura dei negozi nelle città italiane, che cedono anno dopo anno il passo a ristoranti, bar e attività ambulanti. Si afferma infatti la tendenza della spesa al centro commerciale e sulle bancarelle mentre a cena si va nel ristorante al centro.
Tra il 2008 e il 2017 sono spariti 63 mila negozi (-10,9%) dalle città, con una riduzione dell’11,9% nei centri storici, mentre sono cresciuti alberghi, ristoranti, bar (+17%) e il commercio ambulante (+8,7%), come evidenzia Confcommercio, nella ricerca sulla ‘Demografia d’impresa nei centri storici italiani’ in cui sono stati censiti 120 comuni di medie dimensioni, ma escludendo volutamente Roma, Milano e Napoli perché considerate città policentriche.
Dal rapporto emerge, tuttavia, che dal 2015 l’andamento in picchiata della presenza dei negozi nei centri storici è molto rallentato e, per alcune categorie, ha invertito la rotta. In particolare, a soffrire di più sono stati librerie, negozi di giocattoli, abbigliamento e scarpe, in molti casi dirottati sui grandi centri commerciali, mentre bene vanno le cose in particolare per computer e telefonia e farmacie.