Guai in vista per Costa Crociere. A un anno dalla strage del Museo del Bardo di Tunisi, i familiari della vittima, la torinese Antonella Sesino, depositeranno una domanda di mediazione, che prelude a una causa civile, con il tour operator Costa Crociere.
Secondo i legali incaricati dal marito e dai due figli della donna, la società “avrebbe dovuto prevedere quel rischio e non portare i turisti in una zona così pericolosa e così vicina al parlamento dove si stava discutendo dell’aggravamento delle misure per il terrorismo”. I legali della famiglia produrranno, a sostegno della tesi, un video in cui tre esponenti dell’Isis annunciavano attacchi con kalashnikov e autobombe in Tunisia, incitando la popolazione a seguire la sharia e a ribellarsi “agli eredi di Napoleone e De Gaulle”.